Passione, sacrificio e senso del dovere: il lavoro narrato dai giovani
«È un’esperienza che ricorderemo per molto tempo». Questo è il primo commento a caldo dei giovani che si sono cimentati nel ruolo di podcaster per WorkSpeech. Il progetto, nato dalla stretta collaborazione tra il Giornale di Brescia e la società di consulenza Becom, vuole esplorare le opportunità e le trasformazioni del mercato del lavoro.
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Un realtà però raccontata in modo diverso, attraverso le voci di chi deve adattarsi alle sue continue trasformazioni e che in esso sta cercando di costruire una strada tutta sua. Sono per l’appunto i ragazzi: sei quelli selezionati per essere i protagonisti di Workspeech e per i quali si sono aperte le porte della redazione del Giornale di Brescia. Qui, in compagnia del ceo di Becom Alfredo Rabaiotti, hanno registrato tre puntate del podcast. La prima puntata sarà disponibile a partire dal 7 marzo sulle piattaforme del gruppo Editoriale Bresciana. La seconda e la terza verranno pubblicate rispettivamente il 14 e il 21 marzo.
L’obiettivo di questa fase, la prima del progetto, è quello di dare ai ragazzi un canale attraverso il quale potersi esprimere liberamente, senza vincoli o paure, mettendo in luce le loro visioni sul futuro professionale. Ma non è finita qui: nel corso del secondo step toccherà alle aziende presentare opportunità concrete per le nuove generazioni. Infine, questi due mondi, apparentemente distanti, si incontreranno e dialogheranno tra loro.
Chi sono
Ma fermiamoci ai giovani e, idealmente, entriamo nello studio di registrazione con loro (qui il racconto sulla nostra pagina Instragam).
I primi a parlare sono Simone Moreni e Fedro Soardi, che provano a spiegare il significato del «senso del dovere» riferendosi alle loro storie ed esperienze lavorative. Simone, giovanissimo muratore, racconta di aver cominciato la sua carriera con uno stage e di aver raggiunto in poco tempo la stima e il rispetto dei colleghi e del capo, che gli ha proposto di restare in azienda come apprendista. Fedro invece, nonostante la giovane età, ha già avuto esperienze di volontariato all’estero. Il senso del dovere per lui non è solo qualcosa di innato ma lo si può sviluppare nel corso della vita: suo padre e gli autori dei suoi libri preferiti sono in questo senso stati per lui degli esempi.
La seconda puntata è invece tutta al femminile. Valeria Crippa racconta come è cambiato il suo rapporto con il denaro da quando ha iniziato a lavorare. Ha cominciato a fare la cameriera per essere un po’ più indipendente, poi, grazie al sostegno di sua madre, ha capito di dover dare importanza ai sogni e alla realizzazione personale. A Marta Marino invece piace dire le cose come stanno e non esclude di voler diventare una giornalista, portando in questa professione il suo essere oggettiva nel raccontare ciò che le accade intorno.
Infine la terza puntata vede come protagonisti Laura Zappone e Federico Ros, che raccontano quanto sia importante lavorare in un ambiente sereno e stimolante. «Il lavoro non dovrebbe rendere schiavi - spiegano -, ma permettere al singolo di sviluppare le sue capacità». Durante la registrazione un settimo ragazzo, Federico Cresci, svolge il lavoro dell’aiuto tecnico.
Non resta ora che attendere la pubblicazione delle prime tre puntate e la reazione delle aziende.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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