Passaporti in Posta, il nuovo servizio non è ancora decollato

Flavio Archetti
A Brescia ne era stato annunciato l’avvio in otto uffici, ma per il momento non è partito in nessuno di questi. Fostineli (Slc Cgil): «Ritardi per adeguare spazi e fare formazione»
Un passaporto italiano - © www.giornaledibrescia.it
Un passaporto italiano - © www.giornaledibrescia.it
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Stando a recenti dichiarazioni del direttore generale di Poste Italiane, da questo mese di luglio il servizio di richiesta e rinnovo dei passaporti sarebbe dovuto essere disponibile in tutti gli uffici postali d’Italia. Il mese di luglio è appena iniziato, quindi di tempo per mettere in moto qualche ufficio quasi pronto ce n'è ancora. Però chi si aspettava di trovare già in questi giorni la bella novità, diretta conseguenza del grande lavoro del progetto «Polis», non potrà che essere deluso.

Ritardo

A Brescia e nel Bresciano l’attesa del debutto degli sportelli per i passaporti dura dallo scorso aprile, quando si era annunciato l’avvio del servizio in otto uffici. A oggi però - come confermato dal segretario di Slc Cgil Alberto Fostineli - «il servizio non è ancora partito in nessuno di questi». I motivi? «Sono legati alle difficoltà delle lavorazioni, sia sulla struttura fisica delle sedi postali, come il rinnovamento degli sportelli, dei computer e la creazione delle sale di ricevimento, sia sulla formazione del personale, che per tutta questa serie di attività mai eseguita in Poste deve essere formato con cura, e quindi servono tempo e risorse non indifferenti». Qualche ufficio strutturalmente è già pronto, come per esempio Edolo, però il via libera al momento non c’è.

Polis

«Polis» riguarda 190 Comuni (nella foto l'ufficio postale di Caino) - © www.giornaledibrescia.it
«Polis» riguarda 190 Comuni (nella foto l'ufficio postale di Caino) - © www.giornaledibrescia.it

Il progetto «Polis» è un piano di digitalizzazione e diffusione capillare dei servizi attraverso le poste territoriali che coinvolgerà 190 Comuni della nostra provincia e 7.000 Comuni in Italia, in pratica tutti quelli che contano meno di 15.000 abitanti, per cui si stanno investendo 1,2 miliardi di euro, 800 milioni in arrivo dal Pnrr europeo e 400 milioni dalle casse di Poste.

L’intervento prevede la creazione di uno «sportello unico» attraverso cui si potranno richiedere servizi tradizionalmente riservati all’Inps e ad altri enti. Tra questi i servizi di stato civile, come il passaporto, la tessera sanitaria, il codice fiscale e il duplicato della patente di guida, ma anche i servizi anagrafici, come certificati di nascita, di famiglia, di cittadinanza e carta d’identità.

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