Passaporti in posta, il direttore di Poste: «Entro i primi mesi del 2026»
«Siamo in linea con il piano. È stato aggiudicato il 97% delle gare, sono aperti 1600 cantieri in tutta Italia, da aprile 140 uffici postali saranno operativi anche per erogare i passaporti». Parole di Giuseppe Lasco, direttore generale di Poste Italiane.
Ieri l’azienda ha presentato il Piano strategico 2024-2028. È stata anche l’occasione per fare il punto sul progetto Polis rivolto ai Comuni con meno di 15mila abitanti, presentato nel gennaio dell’anno scorso ai sindaci italiani: negli uffici postali diventerà possibile, tramite uno specifico totem e la tecnologia digitale, chiedere documenti di identità, certificati anagrafici, giudiziari e previdenziali, l’esonero dal canone Rai, passaporto. Uno sportello unico a disposizione dei cittadini, agevolati nel rapporto con la pubblica amministrazione.
In provincia di Brescia sono interessati 190 comuni con 845mila cittadini (6.933 Comuni a livello nazionale e 1.290 in Lombardia). L’obiettivo di Poste è concludere il progetto entro il 31 dicembre 2026, «ma contiamo di riuscirci già nei primi mesi di quell’anno», ha annunciato Lasco. Polis comprende anche la creazione di una rete con 250 spazi di coworking, uno già attivato nell’ufficio postale di Manerbio.
«Il progetto Polis ha avuto una risposta molto positiva dai territori», ha sottolineato il direttore di Poste. Anche dal Bresciano.
Le novità impongono lavori di ammodernamento degli uffici. Nella nostra provincia alcuni sono già terminati. Ad esempio a Manerbio, Bagnolo Mella, Rezzato si possono già richiedere certificati pensionistici e giudiziari. Sono stati riqualificati anche gli uffici di Castel Mella, Verolavecchia, Agnosine, Bagolino, Provaglio Valsabbia, Valle di Saviore, Monno, Ono San Pietro, Paspardo.
L’attivazione dei servizi sarà progressiva. Il più atteso riguarda il rilascio dei passaporti, data la situazione critica nel Bresciano a causa dei tempi molto lunghi per ottenerli. Ai primi di questo mese è stato annunciata l’intesa fra Governo e Poste per avviare in forma sperimentale questa possibilità in due Comuni bolognesi, San Pietro in Casale e Toscanella. Il cittadino deve presentare gli stessi documenti richiesti dalla Questura. Grazie alla piattaforma tecnologica in dotazione all’ufficio, l’operatore raccoglie le informazioni e i dati biometrici dell’utente (impronte digitali e foto), inviando poi la documentazione all’ufficio di Polizia di riferimento. Il nuovo passaporto potrà essere consegnato da Poste a casa del richiedente.
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