CronacaBassa

Parrucchiere dal 1957, l’ultimo taglio di «Gino» a Bassano a 89 anni

Umberto Scotuzzi
Gianni Facchinelli ha deciso di abbassare la serranda e appendere i suoi utensili da lavoro al chiodo: è stato omaggiato con una targa
Gino Facchinelli con la targa - © www.giornaledibrescia.it
Gino Facchinelli con la targa - © www.giornaledibrescia.it
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Quello effettuato martedì 31 dicembre, ultimo giorno del 2024, è stato anche l’ultimo taglio di capelli della sua lunga vita da barbiere. A 89 anni, e dopo ben 80 trascorsi tra lame, rasoi e forbici, Gianni Gino Facchinelli ha deciso di abbassare la serranda e appendere i suoi utensili da lavoro al chiodo.

«Ora mi godo la pensione e l’affetto degli amici che mi circondano; anche se - ammette sorridendo sornione nella sua bottega di piazza Roma - magari qualche testa la taglio ancora».

Tutto ha preso inizio quando Gino, com’è chiamato dai suoi affezionati clienti, aveva soffiato da poco le nove candeline. Papà Italo, pure lui parrucchiere a Mariana Mantovana, lo aveva avviato al lavoro di garzone. E a 13 anni destinazione Milano: nel capoluogo un amico del padre, titolare di un negozio con 19 persone a servizio nella sua attività di acconciatore, ha bisogno di un giovane sveglio e che abbia voglia di apprendere arti e segreti di tagliare i capelli.

«Son salito sul treno e via di corsa. Lì mi sono fatto le ossa, per davvero. Facevo il garzone, aiutavo il titolare, spazzavo, preparavo il materiale per la rasatura e la manicure: finché un giorno, era un martedì e avevo 16 anni, il titolare mi disse: "Adesso taglia tu i capelli a quel cliente". Con un po’ di tremore mi sono cimentato e da allora non mi sono più fermato», ci racconta Gino.

Il numero di rasature e taglio capelli non si contano: «Chissà quanti sono stati; non li ho mai annotati, a dire il vero», ammette candidamente.

L’approdo nella nostra provincia è datato 1957. Un conoscente di suo padre, di Pontevico, suggerisce che a Bassano non c’è un barbiere. Detto, fatto. Gino prende arnesi e bagagli e apre la sua bottega all’angolo della parrocchiale: quella stanza è stata ininterrottamente sino a martedì scorso il suo luogo di lavoro, condivisa per parecchi anni anche con il figlio Marco, prematuramente deceduto. E pochi metri più in là ha avuto il suo negozio di coiffeur per signore per più decenni la sorella Maria. Segno che quella dell’acconciare i capelli è un’arte che evidentemente scorre nelle vene dei Facchinelli.

«Non c’è stato giorno che non abbia aperto la serranda del mio negozio, dalle 7 del mattino alle 7 di sera: per me è stato un piacere servire il paese che mi ha adottato in questo modo». Già perché Gino spesso si è recato presso persone anziane allettate o in difficoltà ad uscire da casa per una sistemata a barba e capelli.

E per ringraziare Gino del suo prezioso servizio svolto in paese, l’intero Consiglio comunale, insieme al parroco don Renato Piovanelli, lo ha omaggiato con una targa, che, lui, schivo e commosso, ha ritirato.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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