Parigi vorrebbe ridurre l’impatto ambientale delle Olimpiadi

Inizialmente aveva annunciato l’obiettivo di rendere i Giochi carbon neutral, ma era irrealistico: si cercherà comunque di migliorare rispetto a Rio e Tokyo
L'ingresso del Villaggio Olimpico a Parigi per le Olimpiadi 2024 - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
L'ingresso del Villaggio Olimpico a Parigi per le Olimpiadi 2024 - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Se anche gli atleti professionisti cominciano a rendersi conto e lamentarsi degli effetti della crisi climatica sulla loro attività – un sondaggio di World Athletics riporta che tre quarti dei campioni sono stati direttamente colpiti dai cambiamenti climatici e hanno evidenziato gli effetti negativi sulle prestazioni e sulla salute –, i grandi eventi sportivi stanno cercando di ridurre per quanto possibile l’impatto ambientale. Un aspetto su cui hanno dato grande evidenza i due maggiori previsti quest’anno, gli Europei di calcio e i Giochi di Parigi.

Gli organizzatori della 33esima Olimpiade hanno messo da subito l’accento sulla sostenibilità, con l'aspettativa di rendere l’evento carbon neutral, con grande calo delle emissioni, comunque compensate. Un obiettivo apparso presto piuttosto irrealistico, pur con tutti gli sforzi possibili, virato sull’aspettativa di produrre solo la metà di Co2 rispetto a Rio 2016 (quando furono emesse 3,6 milioni di tonnellate di CO2 equivalente), termine di paragone corretto dato che Tokyo 2021, a causa del Covid, non ebbe praticamente spettatori (ma produsse comunque 1,9 milioni di tonnellate di Co2).

Cosa impatta sulle emissioni

Ed è proprio lo spostamento di grandi masse di appassionati il punto dolente di ogni grande evento, perché i trasporti, in particolare quelli aerei, incidono moltissimo sulle emissioni. Parigi non farà eccezione, anche se a livello locale si punta molto sui trasporti pubblici e sulle biciclette come mezzi di trasporto favoriti.

Al secondo posto per impatto sulle emissioni sono le costruzioni, e da questo punto di vista Parigi è invece stata avvantaggiata: non avendo avuto bisogno di realizzare tante nuove infrastrutture, la riduzione delle emissioni calcolata su quel fronte è di circa il 45%. In effetti, quelli di Parigi sono i primi Giochi che non richiedono grandi costruzioni, al contrario di edizioni precedenti per le quali gli organizzatori furono obbligati a realizzare grandi impianti per ospitare tanti spettatori, enormi infrastrutture per i trasporti e l’ospitalità, per gran parte poi risultati non riutilizzabili.

I punti di forza

La capitale francese può sfruttare un’ottima rete di collegamenti sia al suo interno – dove ad esempio il progetto annunciato è rendere ogni sito olimpico accessibile in bicicletta –, sia col Paese e sia a livello internazionale. Per quanto riguarda invece gli impianti, gli interventi necessari sono stati relativamente pochi, dato che si è deciso anche di valorizzare l'enorme patrimonio culturale della capitale, considerando che molte competizioni avranno luogo in pieno centro, accanto ai monumenti simbolo della capitale.

Un aumento di sostenibilità

Parigi potrà quindi segnare, anche per sue peculiari caratteristiche, un cambio di passo per un evento che nella storia si è spesso rivelato un buco nero economico e un disastro ambientale, tra celebrazione del consumismo e della cementificazione.

Se lo stesso Comitato olimpico internazionale ha cambiato registro varando l’Agenda Olimpica 2020+5, che raccomanda tra l’altro la sostenibilità dei Giochi, sono in molti tra gli esperti ambientali a sostenere la necessità di ripensare l’intero sistema dei grandi eventi sportivi. 

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