Il Parco delle Fucine di Casto riapre con due nuovi ponti tibetani

Ubaldo Vallini
Aggiunti anche spazi dedicati ai bambini e al relax per l’intera famiglia, percorsi da trekking e per le mountain bike, punti di ristoro, ed è stato rivalutato un sito archeologico industriale
Uno dei ponti tibetani al Parco delle Fucine - © www.giornaledibrescia.it
Uno dei ponti tibetani al Parco delle Fucine - © www.giornaledibrescia.it
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Attesa da tutti gli appassionati della montagna, condita se lo si desidera con esperienze da brivido, la riapertura del Parco delle Fucine di Casto, che ogni anno accoglie circa 10mila visitatori, è avvenuta lo scorso fine settimana. Proseguirà sempre il sabato e la domenica, fino a quando le condizioni meteo permetteranno visite tutti i giorni, si presume da maggio.

E come capita ogni anno, con delle succose novità, fra le quali due nuovi ponti tibetani da record: 313 metri di percorso che si snodano tra gli otto e i 15 metri di dislivello, arrivando a un’altezza massima sul fiume sottostante di 60 metri. Una nuova attrazione, questa, a pagamento e con alcune regole ferree: minimo dieci anni di età per accedere e massimo otto persone in contemporanea su ogni ponte.

Al momento i due tibetani, che si aggiungono ad altri tre operativi già da alcuni anni, sono utilizzabili solo se accompagnati dalle guide e per gruppi di sette-otto persone. È atteso per fine mese il posizionamento dei tornelli per usufruirne in autonomia.

Aperto tutto l’anno

Lo ricordiamo, l’ingresso al Parco delle Fucine, che si sviluppa su un territorio di proprietà comunale, è aperto e gratuito per tutto l’anno, a pagamento sono alcune attrazioni e il noleggio dell’attrezzatura necessaria per garantire la sicurezza.

Negli anni, alle iniziali vie d’arrampicata e alle ferrate che sono state posizionate a decine per circa due chilometri di estensione e spesso risistemate, il «Gruppo Ferrate», formato da volontari che curano la gestione del parco, ha aggiunto spazi dedicati ai bambini e al relax per l’intera famiglia, zip-line, percorsi da trekking e per le mountain bike, punti di ristoro, ed è stato rivalutato un sito archeologico industriale che contava sei fucine, un forno fusorio, un mulino e una calchera, operativo fino agli anni ‘30 del secolo scorso nella produzione di strumenti da lavoro, utilizzando il fuoco per ammorbidire i metalli da battere col maglio e la sola acqua come forza motrice.

Il Parco delle Fucine si raggiunge dall’abitato di Casto, percorrendo per circa un chilometro la strada che nei pressi del municipio porta alla frazione Alone. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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