Paratico, da giugno bosco dei taxodi a pagamento per i non residenti

Chi, da fuori Paratico, vorrà visitare il bosco dei taxodi da giugno dovrà pagare il biglietto d’ingresso. Nessuna cifra da capogiro: almeno in questa prima fase sperimentale, ci si ferma a un euro. Indispensabile però per «custodire» un tesoro sempre più apprezzato ma che rischia di scontare gli effetti dell’overtourism.
I numeri
Il bosco dei taxodi è un piccolo angolo di natura molto apprezzato da turisti e visitatori di Paratico e Sarnico, in cui nei fine settimana della bella stagione entrano centinaia di persone: a Pasquetta, ad esempio, ne sono state stimate 2-3mila.
Una così elevata presenza umana, spesso chiassosa, è un forte disturbo per gli uccelli acquatici che nidificano sui taxodi e crea problemi di sopravvivenza alla grande garzaia presente a bordo lago, composta da 89 nidi di airone.
Per questo, qualche giorno fa, la situazione è finita sul tavolo del Consiglio comunale paraticese, che ha approvato l’introduzione del biglietto d’ingresso, come precisato dal sindaco Carlo Tengattini «in forma sperimentale, del costo di un euro, obbligatorio per i non residenti».
L’avvio della fase sperimentale è stata fissata al 1° giugno, con l’entrata in funzione del distributore automatico dei ticket. L’introito annuo è stimato prudenzialmente in 10mila euro, anche se le potenzialità di questo piccolo bosco urbano sono molto maggiori. Le risorse raccolte serviranno per finanziare la pulizia del parco, nuove piantumazioni di arbusti e le attività della Pro Loco, il gruppo che gestisce l’area.
Il dibattito
Come spiegato in aula dal sindaco, «l’idea di rendere il parco a pagamento è dovuta soprattutto a una presenza di visitatori molto consistente, ritenuta insostenibile per l’habitat naturale: il ticket dovrebbe ridurre il flusso».
Il nuovo regolamento però non è piaciuto all’opposizione, che non vede nell’introduzione dell’obolo una soluzione ai problemi. Secondo la capogruppo di Sosteniamo Paratico, Clara Alberti, «il nuovo regolamento è carente: mancano i divieti di addentrarsi tra gli alberi, di avvicinarsi e dare cibo agli animali e di entrare in orari notturni, né è prevista la chiusura nel periodo della nidificazione». E, ancora: «Chi controllerà che le regole siano rispettate, compreso il pagamento del biglietto?». Insomma, per la Alberti «il regolamento va integrato».
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