Papa Francesco apre la Porta Santa, inizia il Giubileo
Papa Francesco ha aperto la Porta Santa della basilica di San Pietro. Comincia il Giubileo 2025 dedicato al tema della speranza.
Prima del gesto dell'apertura della Porta Santa il Papa aveva recitato una preghiera dicendo: «Pellegrini nel mondo e testimoni di pace», «entriamo nel tempo della misericordia e del perdono, perché a ogni uomo e a ogni donna sia dischiusa la via della speranza che non delude». Il Papa è arrivato alla porta sulla sedia a rotelle.
Il Papa ha varcato la Porta Santa sulla sedia a rotelle. Anche oggi indossa l'apparecchio acustico. Non appare ancora in grande forma dopo il raffreddore dei giorni scorsi che lo aveva costretto a recitare l'Angelus, domenica scorsa, da Casa Santa Marta. Dopo lui hanno varcato la Porta Santa, alcuni concelebranti, religiosi e una cinquantina di fedeli in rappresentanza di varie parti del mondo, e la premier Giorgia Meloni.
«C’è speranza per ognuno di noi»
«Con l'apertura della Porta Santa abbiamo dato inizio a un nuovo Giubileo: ciascuno di noi può entrare nel mistero di questo annuncio di grazia. Questa è la notte in cui la porta della speranza si è spalancata sul mondo; questa è la notte in cui Dio dice a ciascuno: c'è speranza anche per te. C'è speranza per ognuno di noi». Lo ha detto il Papa nell'omelia della messa della Notte di Natale. Ma per accogliere questo messaggio, «per ritrovare la speranza perduta, rinnovarla dentro di noi, seminarla nelle desolazioni del nostro tempo e del nostro mondo", occorre muoversi "senza indugio». «Non indugiare, non rallentare il passo, ma lasciarsi attirare dalla bella notizia», ha sottolineato Papa Francesco.
La speranza, tema del Giubileo 2025, «non tollera l'indolenza del sedentario e la pigrizia di chi si è sistemato nelle proprie comodità», «non ammette la falsa prudenza di chi non si sbilancia per paura di compromettersi e il calcolo di chi pensa solo a sé stesso; è incompatibile col quieto vivere di chi non alza la voce contro il male e contro le ingiustizie consumate sulla pelle dei più poveri» ha proseguito il Papa nell'omelia, aggiungendo che la speranza cristiana «esige da noi l'audacia di anticipare oggi questa promessa, attraverso la nostra responsabilità e la nostra compassione».
Il Giubileo «ci chiama al rinnovamento spirituale e ci impegna nella trasformazione del mondo, perché questo diventi davvero un tempo giubilare: lo diventi per la nostra madre Terra, deturpata dalla logica del profitto; lo diventi per i Paesi più poveri, gravati da debiti ingiusti; lo diventi per tutti coloro che sono prigionieri di vecchie e nuove schiavitù – ha detto ancora Francesco –. A noi, tutti, il dono e l'impegno di portare speranza là dove è stata perduta: portarla dove la vita è ferita, nelle attese tradite, nei sogni infranti, nei fallimenti che frantumano il cuore; nella stanchezza di chi non ce la fa più, nella solitudine amara di chi si sente sconfitto, nella sofferenza che scava l'anima; nei giorni lunghi e vuoti dei carcerati, nelle stanze strette e fredde dei poveri, nei luoghi profanati dalla guerra e dalla violenza. Il Giubileo si apre perché a tutti sia donata la speranza del Vangelo, la speranza dell'amore, la speranza del perdono».
«La speranza cristiana non è un lieto fine da attendere passivamente: è la promessa del Signore da accogliere qui e ora, in questa terra che soffre e che geme. Essa ci chiede perciò di non indugiare, di non trascinarci nelle abitudini, di non sostare nelle mediocrità e nella pigrizia; ci chiede, direbbe Sant'Agostino, di sdegnarci per le cose che non vanno e avere il coraggio di cambiarle».
La speranza cristiana «ci chiede di farci pellegrini alla ricerca della verità, sognatori mai stanchi, donne e uomini che si lasciano inquietare dal sogno di Dio, il sogno di un mondo nuovo, dove regnano la pace e la giustizia». «Ce ne sono tante di desolazioni in questo mondo, pensiamo alle guerre, ai bambini mitragliati, alle bombe sulle scuole e sugli ospedali».
Le attese per il 2025
Secondo le stime del Pro-prefetto per l'Evangelizzazione, Monsignor Rino Fisichella, incaricato dalla Santa Sede dell'organizzazione del Giubileo, arriveranno a Roma, nel corso dell'anno, 32 milioni di pellegrini. Lo Stato italiano ha impiegato risorse per oltre 2,32 miliardi secondo le cifre indicate dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, per gli investimenti e la spesa corrente. Tra le opere infrastrutturali realizzate nella Capitale, la più importante è il sottopasso di piazza Pia inaugurato alla vigilia, realizzato da Anas, con un costo di 85,3 milioni.
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