Lo pneumologo: «La situazione richiede terapie specifiche»

La Redazione Web
L’applicazione di «ossigeno ad alti flussi» della quale si parla nel bollettino medico di papa Francesco lascia pensare a un’insufficienza respiratoria importante
I medici Luigi Carbone e Sergio Alfieri durante la trasmissione del bollettino medico di papa Francesco - Ansa © www.giornaledibrescia.it
I medici Luigi Carbone e Sergio Alfieri durante la trasmissione del bollettino medico di papa Francesco - Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Una crisi respiratoria grave e una trasfusione completa del sangue per riportare alla normalità i livelli delle piastrine e dei globuli rossi: sulla base del bollettino medico diffuso ieri, è quanto si può dire delle condizioni di salute del Papa.

La «crisi respiratoria asmatiforme» che ha colpito il Papa è simile a quanto avviene durante un broncospasmo, quando la muscolatura liscia che avvolge i bronchi si contrae eccessivamente, fino a causare il restringimento delle vie respiratorie. «È una condizione che si rileva quando, nella visita medica, si sentono i bronchi chiusi», osserva lo pneumologo Lorenzo Corbetta, professore associato delle malattie dell’apparato respiratorio all’Università di Firenze, riferendosi ai casi generali nei quali questa condizione viene rilevata.

Quando si verifica una crisi respiratoria del genere, aggiunge, di solito è diffusa all’intero albero bronchiale. Se poi, come si legge del bollettino medico, la crisi respiratoria è «prolungata nel tempo», si verifica una situazione di entità «moderato-grave che può causare ipoventilazione».

Vale a dire che la respirazione non riesce né a fornire una quantità di ossigeno sufficiente, né a espellere una quantità sufficiente di anidride carbonica.

Di conseguenza, i livelli dell’ossigeno nel sangue si abbassano. «È una situazione che richiede terapie specifiche», osserva Corbetta, e quali siano le terapie più idonee dipende dalle condizioni del paziente: se per esempio sia «predisposto all’asma, oppure se la crisi sia dovuta a un episodio infettivo dei bronchi». L’applicazione di «ossigeno ad alti flussi» della quale si parla nel bollettino medico lascia pensare a un’insufficienza respiratoria importante.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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