CronacaGarda

Papà e bimbo rischiano di annegare: in tre si buttano e li salvano

Alice Scalfi
Grande spavento ieri pomeriggio alla spiaggia Giamaica di Sirmione per padre 25enne e figlio di sei anni. Provvidenziale l’intervento dei volontari della Protezione civile del basso Garda
I soccorritori passavano per caso -  © www.giornaledibrescia.it
I soccorritori passavano per caso - © www.giornaledibrescia.it
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La mamma sul motoscafo si sbracciava. Il suo piccolo di 6 anni era in acqua con il papà, ma lui era allo stremo delle forze. Di lì però passava, e non a caso, la Protezione civile del basso Garda: tre volontari si sono gettati in acqua e hanno salvato due vite. Proprio come si erano esercitati a fare non più tardi di due settimane fa.

L’allarme

È accaduto ieri pomeriggio davanti alla spiaggia Giamaica di Sirmione. Erano da poco passate le 17. La famigliola di turisti italiani, due ragazzi poco più che ventenni e il loro bambino, aveva noleggiato qualche ora prima un’imbarcazione a porto Galeazzi e aveva quindi fatto rotta nell’area prospiciente le Grotte di Catullo, appena al di là delle boe che delimitano la zona riservata alla balneazione.

Bimbo e papà venticinquenne si sono tuffati per un bagno non troppo distante dalla costa. I due si divertivano, fino a quando il ragazzo ha cominciato a non sentirsi bene, non aveva più le forze per ritornare verso il motoscafo e men che meno per mettere in salvo il suo bambino: la madre, rimasta a bordo, ha iniziato a sbracciarsi chiedendo aiuto.

Subito sul posto

Le sue grida sono però state presto «intercettate» da un’imbarcazione della Protezione civile del basso Garda, nei paraggi perché in presidio per la sicurezza delle spiagge in forza di una convenzione sottoscritta con il Comune ormai da qualche anno. Proprio lì, tra l’altro, il 25 luglio i volontari avevano partecipato ad un’esercitazione organizzata dallo stesso Comune su proposta della Fee (la Fondazione che attribuisce le Bandiere Blu) che prevedeva anche il salvataggio di un bagnante in difficoltà.

Poi sull’idroambulanza

Ieri pomeriggio la realtà ha superato la fantasia: i volontari erano lì e non hanno avuto esitazioni. Matias, Michele e Davide si sono buttati, hanno messo in salvo prima il piccolo, poi hanno recuperato il padre, che aveva già ingerito un’ingente quantità d’acqua. Del venticinquenne si sono quindi presi cura i volontari della Croce Rossa di Desenzano, nel frattempo arrivati sul posto a bordo dell’idroambulanza.

Una volta messi al sicuro padre e figlio, le imbarcazioni si sono dirette verso il porto del castello, dove ad attenderle c’erano i soccorritori dei Volontari del Garda, in presidio fisso in centro storico nel periodo estivo proprio per intervenire con tempestività in questo genere di episodi. Il bimbo stava bene, era anzi divertito dall’«avventura» vissuta. Abbastanza bene il suo papà: il venticinquenne se la caverà, ma è stato comunque trasferito in codice giallo al pronto soccorso dell’ospedale di Desenzano. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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