Palio con oche, asini, cavalli: come funziona la tutela degli animali
Negli ultimi anni a gran parte dei Palii provinciali che coinvolgono animali come oche e asini si sono presentate le associazioni animaliste con intento di contestazione. In effetti negli ultimi decenni la sensibilità nei confronti degli animali è sempre più forte e a testimoniarlo è, tra le altre cose, anche il numero crescente di persone vegetariane o vegane, ma anche di locali plant-based.
Le gare di oche, asini e cavalli hanno dunque un valore folkloristico e culturale molto alto, che deve però fare i conti con un nuovo senso di rispetto. Anche per questo da diverso tempo esistono normative e leggi che impongono controlli puntuali e precisi da parte delle autorità competenti: sono questi controlli a garantire che gli animali non vengano maltrattati.
I controlli di Ats
Il compito di vigilare sul benessere animale è affidato all’Azienda territoriale sanitaria (Ats), alle sue veterinarie e ai suoi veterinari.
«Durante lo svolgimento della manifestazione e delle prove, Ats garantisce la presenza di un veterinario ufficiale incaricato di vigilare ed adottare eventuali provvedimenti a tutela degli animali», spiega Roberta Vitali, direttrice Sc Igiene Allevamenti e produzioni Zootecniche di Ats Brescia, facente funzione Ssd Igiene urbana, tutela animali d'affezione e pet therapy. «Inoltre viene richiesto all'organizzazione di assicurare il benessere degli animali nel rispetto delle caratteristiche etologiche delle diverse specie, garantendo tra l'altro, la disponibilità di un medico e/o do una struttura veterinaria per eventuali interventi urgenti di cura degli animali che si dovessero rendere necessari».
Le leggi
Tutto questo avviene seguendo regole e leggi nazionali. «Tutte le attività che vedono coinvolti gli animali – spiega sempre Vitali – impattano su normative di natura sanitaria e benessere; in particolare le manifestazioni che non hanno carattere di gara competitiva prevedono una segnalazione certificata di inizio attività presso il Suap (Sportello unico per le attività produttive) ed il rispetto di alcuni requisiti specifici. La preventiva comunicazione corredata di puntuale relazione tecnica, consente, tra l'altro, di valutare preventivamente la sussistenza dei requisiti ed eventualmente dare prescrizioni o raccomandazioni a garanzia di massima tutela degli animali nonché della salute ed incolumità pubblica».
Per quanto riguarda cavalli e asini, c’è una diversa normativa di riferimento (l’ordinanza è del 27 maggio 2024): oltre all'identificazione con microchip, alla registrazione nella Banca Dati nazionale e al documento unico di identificazione a vita (Slis) di accompagnamento, devono avere un controllo favorevole e valido anche per l’Anemia Infettiva.
Il caso delle oche
Per le oche manca invece una normativa analoga a quella riguardante gli equidi (cavalli e asini). «Tuttavia restano in essere le disposizioni generali per il rispetto del benessere a tutela degli animali, nonché quelle di natura sanitaria e di biosicurezza, con particolare riferimento alla sorveglianza dell'influenza aviaria».
Per la dottoressa è utile anche considerare l’articolo 13 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea: «Sottolinea l’importanza di garantire il benessere degli animali, riconoscendoli come esseri senzienti, capaci di provare piacere e dolore, sulla base del quale è vietato sottoporre gli animali a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le loro caratteristiche etologiche, sottoporre gli stessi a costrizioni e/o condizioni non compatibili con l'etologia della specie».
Prevenire i maltrattamenti
Negli anni più recenti sono state riscontrate scorrettezze? Come sottolinea Vitali, il mandato di Ats è intercettare in fase di istruttoria le criticità e le aree di miglioramento, «preventivamente, così da mitigare i potenziali rischi per gli animali e le persone».
Dopodiché, al termine della manifestazione gli animali «ritornano presso il consueto luogo di detenzione, di norma al seguito del proprietario».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@I bresciani siamo noi
Brescia la forte, Brescia la ferrea: volti, persone e storie nella Leonessa d’Italia.