Pagamento Polizia locale, il tribunale dà ragione al Brescia Calcio

I giudici hanno annullato l’intimazione e diffida di pagamento di quasi 28mila euro che la Loggia aveva presentato al club nel maggio del 2022
Lo stadio Rigamonti visto dall'esterno - © www.giornaledibrescia.it
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Il Brescia Calcio vince una delle battaglie legali contro il Comune. Il club di Cellino non deve pagare quasi 28 mila euro alla Loggia per l’impiego della Polizia locale in occasione delle partite casalinghe delle rondinelle. Il tribunale civile ha infatti annullato l’intimazione e diffida di pagamento che la Loggia aveva presentato al club nel maggio del 2022.

I giudici non hanno contestato il regolamento di polizia urbana, che prevede che siano «a carico del promotore o organizzatore dell’evento privato i costi dei servizi svolti dal personale del Corpo di Polizia Locale per attività di sicurezza e di polizia stradale, necessari per lo svolgimento
di attività ed iniziative che non siano di esclusivo o prevalente interesse pubblico», ma hanno bocciato l’operato della Loggia – rappresentata dall’avvocato Pieranna Buizza – che non ha preventivamente comunicato al Brescia Calcio – difeso dall’avvocato Luca Bonavitacola – i costi complessivi delle prestazioni del personale di Polizia locale.

«La violazione dell’obbligo di preventiva quantificazione dei costi determina l’invalidità dell’intimazione e diffida di pagamento» ha stabilito il giudice Andrea Tinelli. La Loggia al momento ha altre due vertenze aperte in tribunale con il Brescia calcio sullo stesso tema.

Il commento del vicesindaco

«La sentenza conferma dunque chiaramente il diritto del Comune a pretendere dal Brescia Calcio il pagamento delle spese sostenute per il personale di Polizia Locale impiegato in occasione delle partite casalinghe allo stadio Rigamonti, sulla base dei criteri e delle modalità stabilite dal legislatore e dalla regolamentazione comunale» commenta il vicesindaco di Brescia Federico Manzoni.

«La sentenza, nell’accogliere il ricorso del Brescia Calcio, sembra tuttavia non tenere in debita considerazione che, proprio nel rispetto dell’obbligo di preventiva quantificazione dei costi, l’Amministrazione comunale ha sempre redatto e trasmesso alla Società calcistica un preventivo iniziale di ogni stagione con il costo unitario delle partite» aggiunge Manzoni che poi annuncia: «l’Amministrazione comunale si riserva pertanto, all’esito degli opportuni approfondimenti, di promuovere appello nei confronti della sentenza, proprio perché essa – pur confermando sul piano giuridico le ragioni sostanziali del Comune – appare opinabile nell’analisi della concreta prassi operativa seguita dal Comune stesso».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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