CronacaBassa

Orzinuovi in lutto per la morte di Giacomo Mino Borio di Tigliole

Tonino Zana
Stimato ingegnere, è stato protagonista anche della vita politico amministrativa del paese
Mino Borio di Tigliole aveva 87 anni
Mino Borio di Tigliole aveva 87 anni
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È stato in buona salute fino a un incidente stradale il 9 luglio scorso, da allora è cominciato il calvario di Giacomo Mino Borio di Tigliole, 87 anni, scomparso l’altra notte. Personaggio assoluto della comunità di Orzinuovi, primo ingegnere del Dopoguerra, noto per la sua competenza professionale e la passione civile vissuta per molti anni da consigliere comunale Dc.

Ispiratore di diverse amministrazioni comunali, Mino Borio ha detto la sua in materia urbanistica e prima si è impegnato con la moglie Giuliana Benedetti, proveniente da una storica famiglia della vicina Pompiano, a crescere ed educare i due amatissimi figli, Roberto, scomparso prematuramente a Roma il 10 dicembre 2019, docente universitario alla facoltà di giurisprudenza, e Andrea, ingegnere di altrettanta stimabilità, membro del Consiglio della potente Aiea di Vienna, l’Associazione internazionale energia atomica, costola dell’Onu.

La famiglia

I Borio di Tigliole crebbero il nome da borghese a nobile per una ricerca sentita e accurata del figlio Roberto e la loro vita fu governata da Giuliana Benedetti, la madre e la moglie conosciuta per l’affabilità e il carattere aperto ed empatico. Lei finiva per pareggiare, con la sua verve, un certo vigore astemio dai compromessi dell’ingegner Mino e insieme, con le pazienze familiari, riuscirono a vivere il successo dei loro due figli; finché la loro famiglia bella fu privata, il 10 dicembre 2019, dell’esistenza di Roberto, andato via a 47 anni. In queste ore arriva da Vienna, dalla sede dell’Aiea, l’altro figlio Andrea, che gode di un prestigio internazionale raccolto in un costume umilmente severo. Viene a rendere onore al padre e a consolare la madre con i figli Nicolò e Giulia e la moglie Marcella. Staranno a palazzo Corniani, insieme, accanto alla salma del padre, prima del funerale, domani alle 15 nella parrocchiale di Orzinuovi.

Il dolore

Sull’altra riva lo attendono il buon figlio Roberto e accanto la mamma, la maestra Sistina, e il padre Gaetano, morto quando aveva 6 anni e rimasto nella memoria di Orzinuovi anche per aver progettato e costruito il palazzo dell’ex Cab, oggi palazzo Danesi Bettera, all’estremo settentrionale della piazza, primi anni del Novecento. La maestra Sistina adorò suo figlio Mino. Non era altro che l’amore di una madre per suo figlio ed egualmente per le altre due figlie, Marisa Borio in Migliorati e l’indimenticata Anna sposata Micheletti. Era, ancora, per la maestra Sistina, la convinzione di aver trasmesso un dovere morale e cristiano alla famiglia. Il palazzo Corniani in queste notti risente delle grida delle infanzie, dell’amabilità di Giuliana, dei ritorni dell’ingegnere, del pianto generale per la morte di Roberto, il buono e il gentile. Non rimarrà muto, il palazzo, sostenuto ad ogni istante dalla vita di chi ci visse e ci vive.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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