Le orchidee fioriscono (anche) ad alta quota in Valcamonica

Giuliana Mossoni
Il progetto è gestito dall’Università della montagna di Edolo: iniziata la semina
Orchidee
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Valcamonica terra di montagne, di boschi, di pascoli, di una varietà notevole di fiori e di piante, ma anche di orchidee. Fiori delicati e bellissimi associati più a climi tropicali che a quelli di quote elevate. Gli studenti e i docenti dell’Università della montagna di Edolo hanno però sfatato, nei giorni scorsi, questa convinzione.

Un gruppo di giovani è partito infatti da Edolo per partecipare all’impollinazione a mano della rara orchidea chiamata Cypripedium calceolus (l’orchidea europea «Lady’s-slipper», la scarpetta della signora) in una località segreta delle Alpi italiane, per aiutare a produrre semi e favorire, di conseguenza, il reclutamento di piantine per «rinforzarne» la popolazione. I semi sono stati lasciati in dispersione naturalmente oppure seminati direttamente sul posto, dove le piantine potranno essere monitorate in futuro.

Il laboratorio pratico è stato tenuto dal professor Simon Pierce dell’Unimont, nell’ambito del corso «Mountain ecosystems and biodiversity valorisation» del nuovo corso di laurea magistrale in lingua inglese partito a Edolo lo scorso anno, «Valorization And Sustainable Development Of Mountain Areas» (Mountainside). Gli studenti edolesi non hanno raccolto materiale o maneggiato semi, lo ha fatto direttamente solo il docente, e nessun materiale dell’orchidea di alcun tipo (foglie, rizomi, fiori, polline, frutti, semi o piante intere) è stato raccolto o trasportato fuori dal sito. I semi sono stati manipolati e seminati interamente nel luogo dove sono presenti le piante madri, senza trasportare alcunché.

La Cypripedium calceolus è una specie protetta in base a una direttiva dell’Unione europea. «La nostra università – dicono i responsabili – presenta un’offerta formativa unica, capace cioè di coniugare la dimensione locale con quella internazionale. In queste settimane sono aperte le iscrizioni a una realtà che dà l’opportunità di svolgere attività rarissime, come lo è stato l’impollinazione dell’orchidea rara». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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