Omicidio di Puegnago, l’autopsia conferma: «È stata strangolata»
Le parole dell’assassino coincidono con quanto ricostruito dal medico legale. «Le ho messo le mani al collo e poi le ho stretto uno straccio. Lei ha urlato il mio nome fino a quando poi non è più riuscita a parlare», disse Mauro Pedrotti, confessando il 7 febbraio scorso di aver ucciso la madre 78enne Santina Delai nell’abitazione della donna a Puegnago del Garda.
«La causa del decesso è da identificarsi in un’asfissia meccanica da costrizione delle vie respiratorie avvenuta mediante un meccanismo combinato di strozzamento, con le mani, e di strangolamento, con uno dei due foulard rinvenuti sul cadavere», ha scritto il medico legale Andrea Verzeletti nella consulenza depositata nelle scorse ore in Procura e finita agli atti dell’inchiesta del sostituto procuratore Ines Bellesi.
La vittima – stabiliscono i medici che hanno eseguito l’autopsia – è morta poco dopo le 5.30 del mattino, proprio come raccontato dal figlio. Confessando Pedrotti raccontò che la madre «ha provato a difendersi ed è scivolata» e sul volto dell’anziana erano infatti presenti dei lividi. «Compatibili con una caduta durante l’aggressione» secondo il referto dell’autopsia.
Con il deposito della consulenza medico legale la Procura potrebbe a breve chiudere le indagini sull’omicidio di Santina Delai. E disporre il giudizio immediato per il figlio diventato assassino perché «stanco dell’invadenza della mamma».
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