CronacaGarda

Omicidio di Puegnago: indagini chiuse, si va verso il processo

Mauro Pedrotti disse di aver agito in preda all’esasperazione
La pm Ines Bellesi - © www.giornaledibrescia.it
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Indagini chiuse e udienza preliminare in vista per Mauro Pedrotti il 57enne di Puegnago sul Garda che la mattina del 7 febbraio scorso, prima di recarsi al lavoro, è passato dalla madre, le ha stretto uno strofinaccio al collo e l’ha uccisa.

Il sostituto procuratore Ines Bellesi gli contesta l’omicidio aggravato dalla premeditazione, dal rapporto di discendenza con la vittima, ma anche di aver approfittato non solo della sua età - la madre aveva 78 anni - ma anche di circostanze di luogo e di tempo che rendevano particolarmente difficile la sua difesa. Santina Delai, all’alba di quel mercoledì, era sola in casa. Fuori dalla sua abitazione, in via Panoramica, sul crinale delle colline moreniche che attraversano quella zona della Valtenesi, a quell’ora non passava nessuno. Le sue urla ben difficilmente avrebbero potuto essere avvertite da qualcuno. Mauro Pedrotti confessò poche ore dopo il delitto. Disse di non aver premeditato l’aggressione mortale della madre e di aver agito perché esasperato dal suo modo di porsi e di imporsi, dalla sua volontà di mettere becco in tutto le sue vicende, di esserci sempre e voler sempre aver l’ultima parola.

Assistito dall’avvocato Giovanni Brunelli, davanti al giudice delle indagini preliminari per l’interrogatorio di convalida, l’uomo spiegò anche le ragioni dell’ultimo litigio con la madre. Stando al suo racconto a provocare l’ennesima discussione sarebbe stata l’intenzione di quest’ultimo di vendere casa - un appartamento all’ultimo piano della palazzina a fianco della villetta della donna - e cambiare aria una volta per tutte, allontanandosi da lei.

Dopo aver ucciso la mamma, il 57enne se ne andò al lavoro e almeno inizialmente tentò di depistare le indagini. Per giustificare la morte della madre Pedrotti ipotizzò una rapina degenerata e, invece di chiamare il 112, si affrettò ad avvisare le onoranze funebri di fatto dirottando tutti i sospetti sul suo conto. 

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