Omicidio di Provaglio, il 42enne ucciso con un coltello da cucina
Si è trascinato per un centinaio di metri fino a morire in strada. Riuscendo poco prima solo a togliersi il coltello che gli era stato conficcato in pieno petto. Un coltello da cucina spuntato durante una lite con un gruppo di giovani all’esterno di una sala in cui era in corso i festeggiamenti per l’arrivo del 2025. Così è morto Roberto Comelli, vittima di un omicidio nella notte di Capodanno a Provaglio d’Iseo, paese con meno di diecimila abitanti in provincia di Brescia.
Roberto Comelli era conosciuto in zona per i suoi precedenti con la giustizia e secondo le prime ricostruzioni avrebbe voluto imbucarsi nella festa privata di un gruppo di ragazzi che avevano preso in affitto una stanza del centro civico del paese. Nella stessa serata aveva importunato già alcuni avventori di un bar.
E anche per questo suo modo di fare, «era un attaccabrighe» dice la gente, in paese veniva evitato. Probabilmente sotto effetto di alcol, nella notte dopo essere stato respinto più volte all’ingresso della sala civica di Provaglio d’Iseo e non essendo riuscito ad imbucarsi alla festa, si sarebbe innervosito dando vita ad un litigio terminato nel sangue. A vibrare la coltellata mortale sarebbe stato uno tra i partecipanti al veglione di fine anno anche se il sostituto procuratore Laura Matrone non ha ancora firmato alcun provvedimento. La svolta delle indagini sarebbe però davvero ad un passo.
Chi ha ucciso ha utilizzato un coltello da cucina. Una lama da trenta centimetri utilizzata durante la serata per tagliare il cibo e che gli inquirenti hanno ritrovato a pochi metri di distanza dal corpo senza vita della vittima. Determinanti – per ricostruire la dinamica e inquadrare il movente - sono stati i racconti di alcuni partecipanti alla festa ed in particolare quelli che gli uomini dell’Arma hanno trovato al loro arrivo a Provaglio d’Iseo attorno alle quattro.
Ancora da capire invece quanto tempo il 42enne sia rimasto agonizzante a terra prima che venisse lanciato l’allarme. «Fino alle due e mezza la situazione era tranquilla» assicurano alcuni residenti che hanno festeggiato in uno spazio vicino a quello affittato dal gruppo di giovani in cui ci sarebbe stato anche l’autore dell’omicidio.
Le parole del sindaco
Per Provaglio d’Iseo è stato un risveglio sotto choc. «Voglio esprimere la mia vicinanza e porgere le più sincere condoglianze alla famiglia della vittima. Questo è un momento di grande dolore per la famiglia ma anche per la nostra comunità che è profondamente scossa» ha detto il sindaco del paese bresciano Vincenzo Simonini.
«Mi permetto – ha aggiunto - di condannare, nel modo più assoluto, l’uso della violenza come modalità per risolvere i conflitti, essendo questo un comportamento nel quale non ci riconosciamo. La nostra comunità saprà affrontare le conflittualità derivanti da un fatto di cronaca così grave e proporre soluzioni per evitare che tragedie del genere si ripetano».
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