Omicidio di Provaglio, il 19enne fermato stanotte ha confessato

Andrea Cittadini, Salvatore Montillo
Matías Pascual, barista di Prevalle, ha ammesso di aver sferrato la coltellata che ha ucciso il 42enne Roberto Comelli. Ora si trova nel carcere di Bergamo
Omicidio di Provaglio, un 19enne ha confessato il delitto
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Ha confessato nella notte Matías Pascual, 19enne di Prevalle italo-argentino e barista in un locale del paese, in stato di fermo da stanotte con l’accusa di omicidio. Ha ammesso di avere sferrato la coltellata che la notte di Capodanno ha ucciso a Provaglio d’Iseo il 42enne Roberto Comelli, che pretendeva di entrare ad una festa privata in cui c’erano un’ottantina di ragazzi tra cui appunto l’assassino.

Dopo il fermo, disposto dal sostituto procuratore Laura Matrone, il giovane è stato portato nel carcere di Bergamo. Per una questione di incompatibilità con un altro detenuto non poteva infatti essere trasferito nel carcere bresciano di Canton Mombello.

Il 19enne fermato, barista a Prevalle

«Lo conosco fin da quando è bambino. Un ragazzo come tanti altri, senza grilli per la testa». Il sindaco di Prevalle, Damiano Giustacchini, conosce bene Matías Pascual, il 19enne fermato per l’omicidio di Roberto Comelli. Nato in Argentina, Matías si è trasferito in Italia con la famiglia all’età di tre anni e non ha mai dato particolari problemi. Il giovane è conosciuto in paese, e lavorava come barista al Lovely, un locale di via Leonardo Da Vinci. A trasferirsi in Sudamerica erano stati i bisnonni, prima della decisione dei genitori di rientrare in Italia. A Prevalle Matías vive con la madre e un fratello più grande.

L’interrogatorio notturno

Matías Pascual è stato fermato con l'accusa di omicidio dopo un lungo interrogatorio, protrattosi fino a tarda notte. Diversi ragazzi presenti alla festa avrebbero riferito agli inquirenti di averlo visto colpire Comelli. Il suo telefono è stato rapidamente messo sotto controllo, e i frammenti di conversazioni intercettati hanno indotto carabinieri e magistrato a portarlo in caserma per interrogarlo.

L'ingresso del centro dove si è svolta la festa - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
L'ingresso del centro dove si è svolta la festa - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it

La lite alla festa di Capodanno

La vittima aveva provato a introdursi a una festa che si stava svolgendo al primo piano del centro civico di Provaglio. I presenti – circa un'ottantina – l'hanno respinto, e ne è nata una colluttazione proseguita all'esterno, nei pressi del campo da bocce. A quel punto Comelli è stato colpito con un coltello, ha cercato di allontanarsi e si è accasciato a terra davanti all'ingresso della casa di riposo «Il Focolare».

La vittima

Roberto Comelli aveva 42 anni - Foto Facebook
Roberto Comelli aveva 42 anni - Foto Facebook

Roberto Comelli, classe 1982, era conosciuto in paese: aveva un passato burrascoso con diversi precedenti penali legati anche agli stupefacenti e un presente altrettanto incerto, segnato dall’abuso di alcol e dalle liti che provocava a Provaglio. Proprio la sera di San Silvestro la titolare del bar Centrale aveva chiamato i carabinieri per allontanarlo dal suo locale dopo che l'uomo aveva importunato gli altri avventori.

Il ricordo della sorella Elsa

Elsa Comelli, sorella della vittima, lo ricorda così: «Posso solo dire che lavorava via in trasferta tutta la settimana, faceva il carpentiere, costruiva capannoni ed era un ragazzo semplice e di cuore. Amava gli animali, amava noi e soprattutto amava suo figlio immensamente. Sicuramente quella sera avranno esagerato un po’ tutti con i festeggiamenti e ci saranno state delle provocazioni da ambedue le parti… e poi è accaduto ciò che è accaduto».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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