Omicidio di Provaglio, dalla fuga alla confessione: «Non volevo uccidere»

Il 19enne Matias Pascual si trova ora in carcere a Bergamo. Era scappato dopo aver sferrato una coltellata in pieno petto al 42enne Roberto Comelli la notte di Capodanno
Matias Pascual, 19enne di Prevalle, ha ammesso di avere sferrato la coltellata che ha ucciso Roberto Comelli - Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
Matias Pascual, 19enne di Prevalle, ha ammesso di avere sferrato la coltellata che ha ucciso Roberto Comelli - Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
AA

Ha confessato. «Mi stava facendo paura, l'ho colpito, ma non volevo ucciderlo», ha detto Matias Pascual, 19enne italo argentino fermato per l'omicidio di Capodanno a Provaglio d’Iseo. Era scappato dopo aver sferrato una coltellata in pieno petto al 42enne Roberto Comelli che voleva entrare in una festa privata in una sala civica di Provaglio d'Iseo, paese teatro del primo omicidio in Italia nel 2025.

La scala dove si è trascinato Comelli - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
La scala dove si è trascinato Comelli - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it

La vittima pretendeva di «imbucarsi» alla festa - in cui c'erano un'ottantina di ragazzi - e ci ha provato almeno due volte nel corso della notte. Una prima volta gli sarebbe stato offerto da bere, così da evitare tensioni e si sarebbe quindi allontanato, salvo poi tornare qualche ora più tardi visibilmente ubriaco e aggressivo. Ne è nata una rissa, finita nel sangue. Comelli si è trascinato per qualche metro con un coltello da cucina infilato nel petto per poi morire in strada, mentre il suo assassino si è allontanato. Racconterà di aver saputo, solamente dopo diverse ore, che l'uomo che aveva accoltellato era morto.

Il profilo

Barista in un bar di Prevalle, paese dove vive con la famiglia, il 19enne Matías Pascual si trova ora in carcere a Bergamo. Non è stato possibile trasferirlo nel penitenziario di Brescia per incompatibilità con un altro detenuto: dietro le sbarre del carcere bresciano c'è infatti un parente della vittima. Il sostituto procuratore Laura Matrone contesta l'omicidio volontario, ma al momento senza aggravanti. «Lo conosco fin da quando era bambino. Un ragazzo come tanti altri, senza grilli per la testa», commenta il sindaco di Prevalle, Damiano Giustacchini, riferendosi al 19enne. Nato in Argentina, Matías si è trasferito in Italia con la famiglia all'età di tre anni. Era stato denunciato nel 2022 perché aveva un coltello nel marsupio. Diversi ragazzi presenti alla festa avrebbero riferito agli inquirenti di averlo visto colpire Comelli e quando gli inquirenti nella giornata del primo gennaio hanno messo sotto intercettazione il suo cellulare avevano captato il nervosismo, la preoccupazione e l'agitazione del giovane che è poi crollato davanti ai carabinieri ammettendo le proprie responsabilità. Ha un anno in più del figlio dell'uomo che ha ucciso.

Le parole della sorella della vittima

«Posso solo dire che lavorava via in trasferta tutta la settimana, faceva il carpentiere, costruiva capannoni ed era un ragazzo semplice e di cuore. Amava gli animali, amava noi e soprattutto amava suo figlio immensamente. Sicuramente quella sera avranno esagerato un po' tutti con i festeggiamenti e ci saranno state delle provocazioni da ambedue le parti e poi è accaduto ciò che è accaduto», commenta la sorella del 42enne ucciso. Roberto Comelli era conosciuto in paese a Provaglio d'Iseo. «La sera stessa dell'omicidio già attorno alle 20 era venuto al bar ad infastidire i clienti e avevo chiamato i carabinieri», ha raccontato la titolare di un locale vicino alla zona dove il 42enne è stato accoltellato a morte.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.