Omicidio di Natale, scarcerato dopo 5 mesi: «In via Milano non c’era»

Quattro indagati confessano il delitto ed escludono la presenza di uno degli arrestati
Il parcheggio di via Milano dove si consumò l'omicidio - © www.giornaledibrescia.it
Il parcheggio di via Milano dove si consumò l'omicidio - © www.giornaledibrescia.it
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Due arresti, ma anche una scarcerazione su ordine del giudice delle indagini preliminari. Continua ad aggiornarsi la contabilità dei presunti responsabili del delitto di Natale di via Milano, in città.

Dopo l’ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita ai danni di un 26enne di Leno e di un 23enne di Pavone Mella, lo stesso gip ha firmato anche l’ordinanza di revoca della misura cautelare nei confronti di Manjot Kumar 33enne in carcere dallo scorso mese di marzo con l’accusa di avere avuto un ruolo nella spedizione punitiva ai danni di Ranjit Singh.

Ad aprire le porte del carcere e a consentirgli di lasciare la cella sono state le convergenti dichiarazioni di quattro coindagati dell’uomo difeso dagli avvocati Luigistelio Becheri e Walter Ventura. Ammettendo la loro partecipazione al delitto i quattro hanno escluso che, come ritenuto inizialmente dagli inquirenti, in via Milano, la vigilia di Natale vi fosse anche Manjot Kumar e che pertanto possa aver partecipato all’agguato mortale ai danni del connazionale, ucciso a bastonate.

Gli inquirenti desumevano la presenza del 33enne di origini indiane sul luogo dell’omicidio dai segnali emessi dal cellulare che aveva in uso e che sono stati captati negli istanti del delitto dai ripetitori installati nella zona.

Nel corso delle indagini - lo spiega il giudice Matteo Grimaldi nell’ordinanza con la quale ha revocato la misura cautelare - il fratello di Marjiot Kumar, a sua volta indagato e arrestato per i fatti della Vigilia, non si è limitato a confessare il delitto, ma si è anche attribuito il possesso di quell’Iphone senza dubbio sul teatro dell’omicidio negli istanti in cui veniva consumato. «Ce l’avevo io» ha detto l’uomo «mio fratello Manjot quella sera era a casa, non era con noi».

A fronte di questi elementi i difensori del 33enne hanno chiesto la sua scarcerazione che il gip ha concesso raccolto il parere favorevole pubblico ministero, titolare del fascicolo. Dopo cinque mesi passati in carcere Manjot Kumar nei giorni scorsi è tornato in libertà.

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