Omicidio di Cologne, il figlio di Mossali ha detto che suo padre gli chiese di dichiarare il falso
Ha aggiunto dettagli, ne ha tolti alcuni, ha rinnegato alcune sue affermazioni, ma nel complesso ha confermato quanto disse poche ore dopo l’omicidio di Rama Nexat.
Josef Mossali, 23enne secondogenito del meccanico d’auto di Palazzolo in cella dal 29 agosto di due anni fa con l’accusa di aver sparato al suo creditore di origini kosovare e di aver cercato di distruggere il suo cadavere dandogli fuoco all’interno della sua Range Rover, davanti ai giudici della Corte d’assise che stanno processando il padre ha detto che quella mattina papà Cristiano gli chiese di affermare il falso, di raccontare che il giorno dell’omicidio era a pranzo era con lui e di creargli così un alibi.
Il giovane ha anche affermato che nelle stesse ore il padre gli domandò di resettare le schede di memoria delle telecamere di sorveglianza installate nel cortile e all’interno della sua autofficina, dove quella mattina Rama si presentò attorno alle 10 e da dove, secondo i carabinieri, uscì cadavere nel bagagliaio della sua auto.
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