Omicidio di Cologne, i medici legali: «Ucciso con uno sparo alla nuca»

Questa mattina in aula la ricostruzione del delitto del kosovaro Nexhat Rama, il cui corpo è stato bruciato nella sua auto. Trovato il sangue della vittima nell’officina di Cristiano Mossali a Palazzolo
Il ritrovamento del cadavere a Cologne nel 2022 - Foto Gabriele Strada Neg © www.giornaledibrescia.it
Il ritrovamento del cadavere a Cologne nel 2022 - Foto Gabriele Strada Neg © www.giornaledibrescia.it
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Nexhat Rama è stato ucciso con un colpo di pistola alla nuca, prima di essere bruciato nella sua macchina in un campo a Cologne. E nell'officina di Palazzolo sull'Oglio, a San Pancrazio, dove secondo l'accusa sarebbe avvenuto nel 2022 il delitto del 40enne kosovaro, è stato trovato il sangue della vittima.

È quanto confermato questa mattina dai medici legali, consulenti della Procura, davanti alla Corte d'Assise di Brescia presieduta dal presidente Luca Tringali nell'ambito del processo per omicidio che vede al banco degli imputati il meccanico Cristiano Mossali. Una versione confermata anche dai carabinieri del Ris di Parma.

I medici legali

Rispondendo alle domande del sostituto procuratore e degli avvocati della difesa, i tre medici che si sono occupati dell'esame hanno anche spiegato che, visto il corpo carbonizzato della vittima, «è impossibile dire se sia stato un colpo a bruciapelo oppure no. Sicuramente il proiettile è entrato dalla parte posteriore destra, con un traiettoria dal basso verso l'alto». Il tenente colonnello dei Ris di Parma, Matteo Donghi, parlando dell'arma usata, ha spiegato che «non è sicuramente una delle armi che appartengono all'imputato».

La pistola non è mai stata ritrovata. Infine, al banco dei testimoni, è intervenuto il tenente colonnello dei Ris di Parma, Nicola Staiti, che ha parlato dei prelievi fatti nell'officina durante l'incidente probatorio. Proprio nell'officina, «nella sala pausa con il luminol sono state trovate tracce di sangue. Non visibili a occhio nudo perché il pavimento era stato lavato ed erano passati diversi mesi. Ma per quanto riguarda una traccia non ci sono dubbi: il profilo genotipico è quello della vittima».

Il processo è stato rinviato al primo ottobre, quando si terrà l'esame dell'imputato.

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