Nuovo ospedale di Desenzano, la soluzione non si trova
L’urgenza di sedersi a un tavolo e decidere insieme su un tema, quello del futuro dell’ospedale di Desenzano, che sta a cuore ai cittadini di oggi e domani: è questo il fil rouge del lungo consiglio comunale aperto convocato ieri dall’Amministrazione. Al microfono, a Palazzo Todeschini, si sono alternati numerosi relatori, rappresentanti politici e del comitato, personale della sanità. Ciascuno ha portato il suo punto di vista in una serata che alla fine è stata come l’auspicava in apertura di lavori il sindaco, Guido Malinverno, ovvero «di proposte e discussione, con in cima ai nostri pensieri il benessere della comunità».
Quattro consiglieri regionali hanno preso la parola. Miriam Cominelli (Pd) ha auspicato un cambio di passo, criticando l’Amministrazione per essere apparsa in certi contesti «spettatrice passiva della partita» e introducendo il tema della mozione approvata nelle scorse settimane dal Consiglio comunale, che chiedeva alla Regione di valutare la ristrutturazione dell’ospedale o di scegliere altre sedi rispetto alla contestata area della «buca» nel Parco locale di interesse sovracomunale. Emilio Del Bono (Pd), vicepresidente del consiglio regionale, ha sottolineato la necessità di agire rapidamente: «Occorre un tavolo in tempi stretti per discutere le alternative, altrimenti si rimane con il vecchio studio di fattibilità». In linea con la mozione anche il pensiero di Paola Pollini (M5s) e Massimo Vizzardi (Azione), che ha sottolineato l’opportunità di «scegliere un’opera in ogni caso sostenibile».
Il territorio
Poi, parola alla comunità locale, ai singoli partiti e al tavolo politico: «Nonostante la mozione –rimarca Giustina Bonanno – nulla si è mosso». Ma parola anche al Comitato che si batte perché l’attuale struttura venga ristrutturata di nuovo, comitato che ha chiesto, con Daniela Carassai, di «partecipare alla discussione».
Unica associazione ambientalista presente, il Comitato Parco Colline Moreniche del Garda con il segretario generale, Gabriele Lovisetto, che ha ricordato la «filantropica donazione del terreno su cui l’attuale ospedale è stato edificato e la lungimirante scelta politica che ha consentito la realizzazione del Plis del Montecorno, che contorna buona parte dei luoghi su cui si vorrebbe la nuova struttura. Ci opponiamo – dice – in maniera netta, forte e chiara a quella sede».
Infine, parola ai consiglieri comunali e al sindaco Malinverno, che ha risposto punto per punto. Due, in particolare. Il primo: «Sulla ristrutturazione, alle condizioni prospettate e dunque con l’esoscheletro, non sono d’accordo: l’esoscheletro fa schifo – testuali parole –, non è dignitoso per la nostra storia, la comunità e i pazienti. Quanto a farlo nuovo nella ‘buca’, ho firmato una mozione che chiede di valutare alternative».
Il secondo punto, una preoccupazione per tutti: cosa ne sarà eventualmente della vecchia struttura? «Non vogliamo cambiare la destinazione e quel luogo della memoria non può essere abbandonato».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato