Nuovo Codice della strada: l’obbligo del casco ferma i monopattini

Anche a Brescia la multa da 50 a 250 euro basta a scoraggiare l’uso del mezzo, per il quale ora vigono nuove disposizioni
Un monopattino elettrico - © www.giornaledibrescia.it
Un monopattino elettrico - © www.giornaledibrescia.it
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Con l’entrata in vigore del nuovo Codice della strada chi vuole utilizzare un monopattino deve prima munirsi di un casco e di una polizza assicurativa se non vuole incorrere in qualche multa. La sanzione va dai 50 euro ai 250 euro. Una novità che spaventa non solo gli operatori che commerciano i veicoli leggeri da mobilità urbana ma anche chi teme una drastica riduzione dell’utenza sulle ciclabili.

Va peraltro detto che le nuove regole del Codice della strada si applicano ai monopattini elettrici ma non alle e-bike. Scatta peraltro anche l’obbligo di montare frecce e adattare una targa. Ma l’introduzione del «targhino» dovrà invece attendere. I dettagli saranno definiti da successivi decreti attuativi nei prossimi mesi. Per casco e assicurazione invece non c’è stato nessun rinvio. Così da ieri i monopattini in città sembrano spariti.

Alla guida

A tutto questo si aggiunge che le modifiche al Codice della strada richiamano chi utilizza i monopattini a un comportamento più attento, prevedendo anche sanzioni per chi lo parcheggia sui marciapiedi.

Dal comando di Polizia locale di Brescia viene confermato un indirizzo piuttosto «prudente» sull’applicazione delle nuove sanzioni: «Abbiamo sempre applicato con prudenza i nuovi regimi anche delle sanzioni. Al momento le pattuglie hanno contestato solo alcuni illeciti per sosta invalidi e sosta nei pressi di intersezione che da ieri prevedono una sanzione maggiorata». A sera nei report dell’operatività delle pattuglie non risultava altro.

Per inciso la riforma prevede multe più elevate per la sosta nei parcheggi per i disabili (da 330 a 990 euro) e nelle corsie o fermate degli autobus (da 165 a 660 euro). La guida con un telefono cellulare tra le mani prevede una sanzione tra i 250 euro e i mille. Il tasso di alcol consentito per mettersi alla guida non deve essere superiore a 0,5 grammi per litro: superata questa soglia, se si rimane entro 0,8g/l la multa sarà compresa tra 573 e 2.100 euro, tra 0,8 e 1,5 g/l oltre a una sanzione salatissima compresa tra 800 e 3.600 euro sono previsti anche sei mesi di arresto e patente sospesa in un arco di tempo fra i sei mesi e un anno.

Nei casi più gravi con il guidatore ubriaco e valori superiori a 1,5 grammi di alcol per litro la multa sarà compresa tra 1.500 e seimila euro, reclusione tra sei mesi e un anno e patente sospesa tra uno e due anni. Come da tempo ha abituato il comando di via Donegani il buon senso e le buone prassi fanno intendere l’applicazione delle nuove norme «cum grano salis».

Il «buon senso»

Sul medesimo tema ieri è intervenuto lo stesso ministro Matteo Salvini: «Con buon senso, auguro buon lavoro agli agenti delle Polizie locali, della Polizia stradale, dei Carabinieri perché ovviamente cambia il mondo e quindi ci vorrà un po’ di tempo per spiegarlo» ha risposto il vertice del dicastero dei Trasporti a chi gli chiedeva se sulle strade ieri, primo giorno dell’applicazione del Codice della strada, stessero per partire controlli severi o soft.

Mentre le associazioni nazionali che si occupano di mobilità dolce sono tutte contrarie all’obbligo del casco col monopattino, misura unica in Europa, si sostiene che la misura è sproporzionata nel rapporto fra mezzi e fini e anche tra costi e benefici. Il risultato è che l’uso del monopattino così viene scoraggiato, quando invece questo mezzo contribuisce molto al decongestionamento del traffico nelle città soffocate dalle auto a cui anche Brescia non fa difetto.

La circolare

Sul nuovo Codice la Polizia locale di Brescia ha una circolare interna. Per la targatura del monopattino si legge: «C’è l’obbligo, di munirsi di contrassegno identificativo adesivo, plastificato e non rimovibile e di copertura assicurativa. Le modalità di stampa del contrassegno identificativo (su cui si attiva la Rc) saranno previste da decreto. Fino all’emanazione del decreto non sono applicabili le disposizioni richiamate».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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