Nuova vita a vecchi immobili: case per fragili, studenti o lavoratori

Barbara Fenotti
Nel 2027 saranno consegnate le riqualificazioni di tre palazzi di proprietà comunale in Carmine e in Sant’Urbano. Le 26 unità abitative saranno messe in locazione a canoni sostenibili
Evidenziati in rosso gli immobili comunali al Carmine oggetto di riqualificazione - © www.giornaledibrescia.it
Evidenziati in rosso gli immobili comunali al Carmine oggetto di riqualificazione - © www.giornaledibrescia.it
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Trovare casa in città è sempre più complicato. Nel 2027 ci saranno nuove opportunità per chi non può accedere all’edilizia residenziale pubblica, ma non riesce a trovare una risposta adeguata sul libero mercato.

Tra due anni saranno infatti terminate le operazioni di riqualificazione di alcuni immobili comunali in contrada Sant’Urbano e nel quartiere del Carmine promosse dalla Loggia, che consentiranno di avere 26 nuove unità abitative (22 in zona Carmine e 4 in Sant’Urbano) in locazione temporanea o permanente a canoni sostenibili.

Rigenerazione urbana

«Con questo programma di rigenerazione urbana mettiamo a disposizione degli alloggi per dare un tetto a quelle persone che si trovano in situazioni di fragilità, ma anche a studenti o lavoratori che scelgono di costruire a Brescia, anche solo per un periodo, una parte della loro vita - spiega Alessandro Cantoni, assessore alle Politiche per la casa e all’Housing sociale -. ll nostro obiettivo è dare nuova vita a edifici che fanno parte della storia della città senza consumare nuovo suolo, valorizzando e rinnovando il patrimonio pubblico esistente».

Il settore Edilizia abitativa pubblica del Comune di Brescia ha partecipato a un bando regionale dedicato, classificandosi al secondo e al terzo posto della graduatoria rispettivamente con il progetto di recupero del patrimonio abitativo pubblico nel quartiere Carmine «Un hub di quartiere» e con il progetto di recupero del patrimonio abitativo pubblico relativo a contrada Sant’Urbano «Un progetto di condivisione e autonomia». Le domande presentate erano in realtà tre, ma la terza proposta relativa a Campo Marte non è risultata finanziabile, perché il bando prevedeva un massimo di due progetti per ente.

Il progetto in Carmine

L'immobile in Carmine - © www.giornaledibrescia.it
L'immobile in Carmine - © www.giornaledibrescia.it

In Carmine il progetto riguarda il recupero di due immobili adiacenti, di proprietà del Comune di Brescia, che si trovano in via Nino Bixio ai civici 8 e 10, più altri 13 alloggi diffusi nel quartiere: tutti appartamenti che sono stati liberati perché presentavano problematiche di tipo igienico-sanitario. Tra novembre e dicembre saranno affidati gli incarichi per le redazioni dei progetti e a maggio 2027 dovrebbero essere affidati gli alloggi. L’importo complessivo dell’intervento ammonta a 2.902.150 euro di cui 1.626.780 coperti con il contributo regionale. L’Amministrazione comunale si sta impegnando a reperire le risorse restanti.

Il progetto in contrada Sant’Urbano

L'immobile in contrada Sant'Urbano - © www.giornaledibrescia.it
L'immobile in contrada Sant'Urbano - © www.giornaledibrescia.it

In contrada Sant’Urbano il progetto riguarda la sistemazione di un immobile di proprietà comunale che si trova ai civici 13, 15, 17 e 19, sulla via che da piazzetta Tito Speri sale verso il Castello. La consegna degli alloggi dopo la riqualificazione dovrebbe avvenire nell'aprile del 2027 e l’importo totale dei lavori è pari a 2.781.300 euro, di cui circa 851 coperti con il contributo della Regione. Anche in questo caso l’Amministrazione si impegnerà a reperire il resto. L’intervento restituirà una co-residenza su due piani organizzata in camere e spazi comuni con 27 posti letto, due appartamenti grandi per sei e quattro ospiti e due bilocali, di cui uno su due piani. Il target che la Loggia intende individuare è quello dei giovani, studenti o lavoratori, ma anche di nuclei familiari che stiano cercando una soluzione temporanea per brevi periodi.

Creare comunità

In entrambi i casi l’obiettivo è creare comunità tra gli abitanti e generare maggiore scambio tra il quartiere e il centro storico. «Il progetto prevede di integrare le attività di amministrazione degli immobili con la gestione delle relazioni tra le persone che vi abitano, perciò la figura del gestore sociale sarà parte essenziale del progetto – spiega l’assessore ai Lavori pubblici e alla Partecipazione, Valter Muchetti -. Il ruolo del gestore sociale verrà assunto in via sperimentale dall’Agenzia per la Casa di Brescia Mé-Kà – Agenzia per la casa, che nasce dalla co-progettazione fra Comune di Brescia ed enti del Terzo settore: l’Agenzia per la casa faciliterà l’incontro tra la domanda e l’offerta di affitto, coordinerà le risorse destinate al monitoraggio delle situazioni di fragilità sociale ed economica e cercherà soluzioni per specifiche situazioni di disagio abitativo in coordinamento con i servizi sociali del Comune.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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