Cronaca

Nuova truffa online, attenzione alle false convocazioni giudiziarie

La Redazione Web
Una mail avvisa le vittime di presunte indagini a loro carico, chiedendo poi denaro in cambio del blocco del procedimento: le raccomandazioni della Polizia
Un commissariato di Polizia, foto d'archivio - Foto © www.giornaledibrescia.it
Un commissariato di Polizia, foto d'archivio - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Tra le truffe online e telefoniche più insidiose emerge ciclicamente la truffa delle false convocazioni giudiziarie: generando paura e confusione in chi riceve la convocazione, è particolarmente efficace.

L’ultima versione di questo inganno – sta circolando proprio in questi giorni – utilizza in modo fraudolento il nome del Capo della Polizia, indicato come «direttore del Reparto cybercrime».

Come funziona la truffa

Le mail-truffa - Polizia di Stato
Le mail-truffa - Polizia di Stato

La truffa è costruita con grande cura: per far sembrare autentica la convocazione, i truffatori inseriscono loghi istituzionali e frasi che richiamano il linguaggio formale delle forze dell’ordine. Nel messaggio, la vittima viene informata di un’indagine penale per reati gravi, come la pedopornografia in rete, e minacciata con l’emissione di un mandato di arresto qualora non fornisca spiegazioni.

L’altro avvertimento è un possibile inserimento della vittima in un inesistente «Registro dei delinquenti sessuali».

La vittima viene dunque indotta a rispondere al messaggio convinta di doversi difendere da un’accusa infamante e inesistente.

La richiesta di denaro

Una volta che la vittima risponde alla comunicazione, i truffatori passano alla richiesta di denaro. La somma richiesta viene giustificata come una «penale» necessaria per evitare l’arresto o l’inserimento nel registro. La promessa è quella di bloccare l’ipotetico procedimento giudiziario in cambio di un pagamento.

Le raccomandazioni della Polizia postale: come difendersi

La Polizia postale raccomanda di non dare alcun seguito a email o sms di questo tipo e di non fornire mai dati personali o effettuare pagamenti su richiesta.

Nessuna forza di polizia in Italia, infatti, contatta i cittadini via email o sms per richiedere dati sensibili o somme di denaro, e nessuna azione giudiziaria può essere avviata in questo modo. In caso di dubbi o per segnalazioni, è possibile rivolgersi alla Polizia postale tramite il portale ufficiale del Commissariato di PS Online, che fornisce supporto e assistenza alle vittime di cybercrime.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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