Non è facile impedire ai call center di continuare a chiamarci

La Redazione Web
Ma ci sono alcuni accorgimenti che si possono adottare per bloccare le telefonate di telemarketing, anche quando si è già iscritti al Registro pubblico per le opposizioni
Un'operatrice di un call center
Un'operatrice di un call center
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Da quasi due anni in Italia è possibile iscriversi al Registro pubblico per le opposizioni anche con i numeri dei cellulari per evitare di ricevere chiamate promozionali dai call center. Dal 27 luglio 2022 a oggi, ci sono state 30 milioni di iscrizioni ma da tempo molti utenti sostengono di continuare a essere contattati dai call center.

Lo scorso luglio il governo e le autorità che si occupano della tutela della privacy hanno detto che esistono «criticità legate al telemarketing selvaggio», attribuendo il problema a società che operano in modo illegale usando metodi come lo spoofing o le chiamate automatizzate.

Il Registro dovrebbe garantire agli utenti che si iscrivono di non ricevere più telefonate pubblicitarie indesiderate ma non sempre è così. Iscriversi è gratuito: comunicando il numero per il quale si vogliono bloccare le chiamate si annullano tutti i consensi rilasciati fino a quel momento (l’iscrizione si può fare via telefono o via mail). Sono compresi nel blocco anche i consensi dati magari distrattamente quando si accettano contratti o si barrano caselle sulla privacy durante le iscrizioni a qualche sito o programma di fidelizzazione. Entro quindici giorni dall’iscrizione il blocco delle chiamate diventa effettivo. Da quel momento le uniche compagnie autorizzate a chiamare un utente iscritto al Registro sono quelle con le quali si ha un contratto attivo o chiuso da meno di trenta giorni. Dunque, per esempio, il nostro gestore telefonico o dell’elettricità potrà continuare a contattarci, i loro concorrenti no.

Le criticità ammesse dal governo e riportate anche dal Garante della privacy hanno attribuito i problemi ai call center abusivi e alle società che non rispettano le regole. Una delle tattiche più diffuse è lo spoofing telefonico, che permette di cambiare artificialmente un numero di telefono e far sì che il destinatario della chiamata ne veda uno diverso da quello reale. È per questo che quando si prova a richiamare un numero sconosciuto risulta inesistente: era stato generato apposta per chiamarci. Un altro problema riscontrato di frequente è il “robocall”, cioè la chiamata automatizzata generata tramite software che invia lo stesso messaggio preregistrato a migliaia di utenti di ogni giorno.

Cosa si può fare per tutelarsi

Come impedire alle società di contattarci per pubblicità indesiderata? Gli strumenti a disposizione non sono molti ma ci sono alcuni accorgimenti che si possono adottare. Innanzitutto è molto importante leggere con attenzione i moduli contrattuali di qualsiasi società prima di firmarli per evitare di sottoscrivere inavvertitamente una clausola che consente il telemarketing o la cessione dei dati ad aziende terze. È consigliabile, inoltre, per la stessa ragione, evitare di fornire il proprio numero di cellulare alle società se non è strettamente necessario.

Se si è già iscritti al Registro e ci si accorge di avere poi rilasciato, anche involontariamente, un consenso al telemarketing è sempre possibile rinnovare la propria iscrizione per non ricevere più chiamate pubblicitarie dagli operatori che rispettano la normativa. Per gli iscritti infatti il blocco delle chiamate dei call center vale per i consensi dati alle società fino al momento dell’iscrizione al Registro: se si è dato un consenso dopo, allora per impedire alle nuove società di contattarci è necessario rinnovare l’iscrizione, basta accedere alla pagina “Gestisci iscrizione”.

Esiste poi sui telefoni cellulari le funzionalità di blocco dei numeri sconosciuti, anche se non è una soluzione ottimale perché attivando questa funzione si bloccano tutti i numeri sconosciuti che provano a chiamarci e ovviamente non tutti sono call center. Si può provare a salvare un numero una volta accertato che si tratta di telemarketing, ma anche questa soluzione rischia di essere poco efficace visto il ricorso frequente allo spoofing telefonico.

È comunque possibile verificare se il call center che ci ha chiamati opera in modo regolare inserendo il numero nel Registro degli operatori di comunicazione (ROC) gestito dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) oppure nell’elenco del sistema del Registro delle opposizioni, su cui tutti gli operatori di telemarketing devono registrarsi.

Se si pensa di avere ricevuto chiamate in modo illecito è possibile denunciarlo al Garante della privacy o all’Agcom tramite un apposito modulo online. Sono richieste alcune informazioni abbastanza dettagliate (il numero di telefono, la data e l’ora della chiamata, il committente della campagna, il nome o codice dell’operatore di call center, il servizio o il prodotto offerto), dunque è importante prestare attenzione a cosa viene detto durante la telefonata e salvare il numero. Se però è arrivata da un call center irregolare, come succede spesso, è difficile che le autorità riescano a intervenire velocemente.

La mancata osservanza del Registro può essere punita con multe fino a 20 milioni di euro o, per le imprese, fino al 4 per cento del fatturato mondiale relativo all’anno precedente.

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