Niardo, accordo tra Provincia e Comunità Montana per gestire il rischio

Giuliana Mossoni
Dopo l’allarme sui ristori sotto la soglia del 10%, il Broletto e l’ente si sono fatti avanti e hanno definito altri lavori per completare le opere dopo l’alluvione: in totale servono 100 milioni di euro
Niardo e Braone, prevenire i rischi
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Dopo l’allarme lanciato la scorsa settimana dai sindaci di Niardo e Braone, quando hanno fatto sapere che meno del 10 per cento delle famiglie e delle attività produttive dei loro territori hanno ricevuto i ristori promessi a seguito dell’alluvione del luglio 2022, a «correre ai ripari» sono state ieri Provincia di Brescia e Comunità montana della Valcamonica.

I due enti poco o nulla possono fare per i privati, ma moltissimo per la gestione e prevenzione del rischio. In tutto, serviranno circa 100 milioni di euro. Ventidue di questi sarebbero nella disponibilità del commissario per l’emergenza, volti alla «tempestiva realizzazione delle azioni più efficaci in termini di riduzione del rischio» (come da comunicazione dell’estate scorsa).

Il pacchetto più sostanzioso servirà per la regimazione idraulica dei torrenti Re e Cobello, che alla fine di luglio del 2022 sono fuoriusciti dell’alveo, causando la terribile alluvione che tutti ricordano. Grazie alla collaborazione tra il Broletto e l’ente comprensoriale camuno sono poi state definite ulteriori opere, utili a completare i lavori, per altri 78 milioni di euro che, sommati a quelli già finanziati, portano il totale a oltre 100 milioni. Una cifra enorme e lavori poderosi. Gli interventi aggiuntivi riguardano sei progetti, a iniziare dalla sistemazione e dall’adeguamento dell’alveo del torrente Cobello, nel tratto di valle fino al fiume Oglio, e l’adeguamento del ponte lungo la strada provinciale 42, per 16 milioni in totale. C’è poi la realizzazione delle piazze di deposito per il torrente Re da 31 milioni e per il Cobello, con sifonamento del canale della grande derivazione Benedetto di Cividate, per 26 milioni. Infine, andranno create le briglie di trattenuta sui due corsi d’acqua, per altri 5 milioni circa, e la pista d’accesso alle briglie stesse, per un milione.

L’accordo di collaborazione tra i due enti è stato siglato ieri mattina a Breno da parte dei presidenti Emanuele Moraschini (Broletto) e Sandro Bonomelli (Comunità), alla presenza dei rispettivi tecnici e dei primi cittadini di Niardo Carlo Sacristani e Braone Sergio Mattioli. Il progetto di fattibilità tecnico-economica è appannaggio della Comunità montana, su incarico della Provincia (solo questo costa mezzo milione di euro); l’ente comprensoriale si occuperà anche del coordinamento della sicurezza e del completamento della consulenza geologica. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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