Neve sui sentieri, l’appello del Cai: «Siate prudenti»

Giuliana Mossoni
Il Club alpino italiano si rivolge a escursionisti e fruitori delle vette camune così da evitare rischi inutili
In montagna responsabili
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Una strana primavera. E un avvio d’estate altrettanto strano. Con tanta pioggia e freddo a bassa quota che si sono trasformati, come è naturale, in un’enorme quantità di neve sulle cime più alte. E così il ghiacciaio del Presena, diversamente dagli ultimi anni, è ancora in larga parte imbiancato, come lo sono anche diversi sentieri situati in vetta o tutte le cime in Valle Camonica oltre i 2.500 metri, soprattutto quelle esposte a nord.

Le località più in quota – l’Adamello, Cima Plem, il Venerocolo, i bivacchi Macherio e il Ceco Baroni in Val Adamè –, soprattutto le parti esposte a settentrione, sono ancora innevate e, di conseguenza, diventa complicato percorrere le strade in presenza di neve «marcia» o gelata senza il giusto equipaggiamento.

Solo gli itinerari di media e alta quota, dalla Val Paghera di Ceto a Val Dois, sono liberi, compresi quelli verso i rifugi, eccezion fatta per la salita al Maria e Franco dal lago d’Arno dov’è ancora consigliato l’uso dei ramponi. È proprio per questo che il soccorso alpino e il Cai hanno deciso di lanciare a escursionisti, alpinisti e frequentatori della montagna un appello alla prudenza. La richiesta è quella di adottare i giusti accorgimenti e di prestare la massima attenzione, ancor di più in sentieri esposti a nord, nord-est e nord-ovest.

Oltre alla presenza di neve al suolo dura e compatta, in molti tratti il manto, soprattutto alle quote più elevate, potrebbe risultare duro e scivoloso, rendendo di conseguenza necessario l’uso di ramponi adeguati alla progressione per procedere in sicurezza. In seconda battuta, la neve aumenta il rischio di incidenti: per questo, raccomandano Cai e soccorso alpino, è fondamentale avere esperienza anche nell’uso dell’attrezzatura invernale, adottando sempre un comportamento prudente, sapendo anche rinunciare con situazioni a rischio. Infine, il terzo monito è per le temperature variabili, che potrebbero essere molto diverse da quelle percepite in valle, con sbalzi termici significativi. Di conseguenza, è consigliato vestirsi a strati. 

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