Netanyahu-Trump: incontro strategico per Israele e Gaza

Il premier israeliano vuole «ridisegnare» con gli Usa l’intero Medio Oriente. Prima la fase 2 della tregua
I volti di Benjamin Netanyahu e Donald Trump a Tel Aviv - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
I volti di Benjamin Netanyahu e Donald Trump a Tel Aviv - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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A Washington per «ridisegnare» il Medio Oriente con Donald Trump. Benyamin Netanyahu è volato negli Stati Uniti - tra i pochi Paesi dove non rischia l'arresto su mandato della Corte penale internazionale - per essere ricevuto domani dal presidente americano alla Casa Bianca come primo leader straniero dall'insediamento del tycoon.

Rapporto strategico

«Una testimonianza della forza dell'alleanza israelo-americana. E anche della forza della nostra amicizia personale», ha detto il premier sulla scaletta dell'aereo prima di partire. L'auspicio di Netanyahu è quello di vedere confermata la collaborazione strategica con Trump, che già durante il primo mandato si dimostrò un prezioso amico di Israele, e di ricevere quel sostegno che gli serve per scacciare definitivamente Hamas dalla Striscia di Gaza e configgere «l'asse terroristico iraniano in tutte le sue componenti».

«Le decisioni che abbiamo preso nella guerra hanno già cambiato il volto del Medio Oriente», ha dichiarato ancora il premier. «Le nostre decisioni e il coraggio dei nostri soldati hanno ridisegnato la mappa. Ma credo che lavorando a stretto contatto con il presidente Trump, possiamo ridisegnarla ancora di più, e in meglio».

La visita di Netanyahu a Washington arriva mentre si attende l'avvio dei colloqui indiretti sulla fase due dell'accordo di tregua, entrato in vigore il 19 gennaio, che dovrebbe portare al rilascio di altri ostaggi israeliani (circa 20 devono ancora essere liberati in questa prima fase, sui 76 - vivi e morti - ancora a Gaza), al prolungamento del cessate il fuoco e al ritiro dell'Idf dalla Striscia.

I colloqui

In base all'accordo i nuovi negoziati sarebbero dovuti cominciare lunedì a Doha: il premier del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, ha esortato le parti ad avviare i lavori, ma ha ammesso di non avere «dettagli chiari sull'arrivo dei negoziatori». Netanyahu, sotto pressione dall'estrema destra che vorrebbe riprendere i combattimenti subito dopo la fase uno, avrebbe infatti rinviato la partenza per Doha del team negoziale israeliano fino al suo colloquio con Trump di martedì.  

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