‘Ndrangheta a Brescia, Francesco Tripodi non risponde al Gip
Si è avvalso della facoltà di non rispondere – nell’interrogatorio di garanzia davanti al Gip – Francesco Tripodi, considerato uno dei riferimenti della cosca della ‘Ndrangheta radicata in provincia di Brescia e arrestato ieri con il padre Stefano nell’ambito dell’inchiesta della procura di Brescia, che con 30 arresti e il sequestro di quasi 2 milioni di euro ha fatto luce su presunte infiltrazioni mafiose nel tessuto economico bresciano.
I Tripodi e suor Donelli
Francesco Tripodi è detenuto nel carcere di Piacenza mentre il padre Stefano è a Opera e sarà interrogato nei prossimi giorni. È previsto invece per venerdì prossimo in tribunale a Brescia, l’interrogatorio di suor Anna Donelli, ai domiciliari con l’accusa di concorso esterno in associazione a delinquere di stampo mafioso.
«Suor Anna è incredula, non riesce a comprendere come siano nate queste accuse» dice nel frattempo il suo legale, l’avvocato l’avvocato Robert Ranieli. «Ipotesi come il concorso esterno in associazione mafiosa sono del tutto infondate. Sono certo che riuscirà a dimostrare la sua totale estraneità».
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