Morto in moto contro un’auto a Ossimo: l’ultimo saluto a Sergio Sanzogni

Sergio Gabossi
Oggi alle 11 a Borno si celebrano i funerali del ragazzo che avrebbe compiuto ieri 26 anni. Gli amici: «Era un vulcano, con un entusiasmo contagioso»
Sergio Sonzogni è morto in un incidente a Ossimo: doveva compiere 26 anni
Sergio Sonzogni è morto in un incidente a Ossimo: doveva compiere 26 anni
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La vita di Sergio Sanzogni si è spezzata all’improvviso, come il manubrio della sua Suzuki che ha fermato la sua corsa contro un’auto. Un boato, un eterno minuto di silenzio. Poi il caos delle sirene e l’epilogo più triste.

Sanzogni avrebbe compiuto 26 anni ieri: è morto nel pomeriggio del giorno prima, sabato, sull’asfalto di Ossimo a non più di sei chilometri da casa, dove la strada provinciale 5 incrocia via San Francesco. Mentre saliva in direzione Borno, si è trovato davanti la Citroën C3 Aircross guidata da un 57enne di Ossimo che stava svoltando verso sinistra: il giovane si è accorto dell’ostacolo, ma la frenata di quasi venti metri non è stata sufficiente ad evitare l’impatto. Che è stato violentissimo. La moto si è schiantata contro la fiancata del veicolo, lasciando Sergio in fin di vita sull’asfalto. È spirato poco dopo.

L’orologio di Borno si è fermato idealmente con lui, alle 16 di un sabato normale che si è tinto di nero lasciando tutti senza spiegazioni. «Lo ricorderemo sempre col suo sorriso inconfondibile e la sua voglia di vivere, di fare festa, di esserci sempre», ricorda un amico.

Nel giorno del suo compleanno, qualcuno ha posato lumini e fiori freschi sul luogo dell’incidente. In paese, adulti e anziani sono increduli e silenziosi. I più giovani hanno gli occhi bassi e il nodo in gola. «Sergio era un vulcano, aveva un entusiasmo contagioso», aggiunge un altro amico. «Metteva l’anima in qualunque cosa faceva ed era impossibile non volergli bene».

Lavorava nell’impresa di pompe funebri con papà Narciso: ma, senza l’abito elegante, si trasformava in meccanico per hobby, appassionato com’era dei motori a due ruote. E in sella alla Suzuki ha cavalcato gli ultimi chilometri della sua vita. I telefonini conservano centinaia di foto di Sergio sulle montagne di Borno alla vigilia della fiaccolata di San Fermo, sorridente alle feste di paese, vestito medievale al palio di San Martino con gli altri della contrada «Dasa».

Lascia un futuro tutto da scrivere, un mondo di affetti e un dolore inconsolabile per papà Narciso e mamma Daniela, per i fratelli Carlo e Giulia con Martin e la nipote Lara, per Elisa e tanti amici che da ieri, lo vegliano nella chiesetta di Sant’Antonio, a due passi dalla piazza dove con lui hanno vissuto i loro momenti migliori.

Stamattina alle 11 verranno celebrati i funerali: l’ultimo saluto al sorriso che tante volte ha illuminato Borno.

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