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È morto papa Francesco: le reazioni a Brescia

Il Pontefice si è spento questa mattina: anche il territorio bresciano si unisce al cordoglio per la sua scomparsa
Papa Francesco - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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È morto papa Francesco. Si è spento questa mattina, giorno di Pasquetta, aveva 88 anni: è stato il primo papa sudamericano e il primo gesuita a ricoprire il ruolo di capo della Chiesa cattolica. Anche Brescia si unisce al cordoglio per la scomparsa del Pontefice.

Laura Castelletti, sindaca di Brescia

«Con profonda commozione, la città di Brescia si unisce al cordoglio del mondo intero per la scomparsa di Papa Francesco. La sua voce, ferma e misericordiosa, ha saputo parlare ai cuori di credenti e non credenti, testimoniando con umiltà e coraggio i valori universali della pace, della giustizia e della solidarietà. Il suo ricordo resterà vivo in chi ha creduto in una Chiesa capace di accogliere, ascoltare e camminare accanto alle persone».

«L’ho incontrato nel 2023, quando ha consegnato il Premio Paolo VI a Mattarella, ero in Vaticano con la Prefetta Laganà e i rappresentanti della Fondazione Paolo VI, è stata un’esperienza intensa ed emozionante. In questo momento di dolore esprimo, a nome di tutta la comunità bresciana, sincera vicinanza alla Chiesa cattolica e a tutti coloro che hanno trovato in papa Francesco una guida spirituale e un esempio di umanità autentica».

Emanuele Moraschini, presidente della Provincia

«La morte di Papa Francesco mi colpisce profondamente, come uomo e come rappresentante istituzionale. Con la sua scomparsa perdiamo una guida capace di unire, con parole semplici e gesti concreti, valori universali come la giustizia, la solidarietà, la cura verso le persone più bisognose e l'attenzione verso i giovani. In questi anni, anche dal nostro territorio, tanti hanno trovato in lui un punto di riferimento credibile e vicino, capace di ispirare scelte quotidiane e impegno civico. Il suo messaggio ha parlato anche a chi non si riconosce nella fede, ma crede in una società fondata sul rispetto, sul dialogo e sulla pace».

«A nome della Provincia di Brescia, esprimo cordoglio e gratitudine. Il modo migliore per onorarlo sarà continuare a lavorare con responsabilità, al servizio della comunità, seguendo i valori che Papa Francesco ha saputo incarnare fino alla fine».

Mariateresa Vivaldini, eurodeputata 

«La morte di Papa Francesco è una notizia che mi addolora profondamente e che lascia un segno profondo non solo nella coscienza individuale, ma anche nel cammino collettivo delle nostre comunità. Con la sua scomparsa perdiamo una guida morale capace di parlare al mondo con il linguaggio universale della pace, della giustizia e della speranza. Papa Francesco ha saputo interpretare con coraggio e autenticità il ruolo della Chiesa nel tempo presente, richiamandoci alla centralità della dignità umana, alla cura dei più fragili, alla responsabilità verso il creato. Le sue parole hanno spesso orientato anche il dibattito pubblico e le scelte politiche, spingendoci a mettere al centro l’uomo, soprattutto quando più vulnerabile».

Mariateresa Vivaldini in un incontro pubblico con il papa
Mariateresa Vivaldini in un incontro pubblico con il papa

«Da rappresentante delle istituzioni europee, sento ancora più forte il dovere di raccogliere la sua eredità, che parla di cooperazione tra i popoli, dialogo tra culture, costruzione di ponti in un mondo attraversato da divisioni e conflitti. Nel dolore di questo momento, sento anche una profonda gratitudine. Ho avuto il privilegio di incontrarlo lo scorso Natale, in qualità di Sindaco, insieme ad altri colleghi. In quell’occasione ci ha rivolto parole cariche di affetto e speranza, ringraziandoci per ciò che facciamo ogni giorno al servizio delle nostre comunità. L’esempio di Papa Francesco continuerà a ispirare il mio impegno politico, affinché i suoi valori possano trovare spazio concreto nelle scelte delle istituzioni e nella vita dei cittadini».

Alfredo Bazoli, senatore

«Sono molto dispiaciuto e amareggiato. È stato un grande profeta e testimone, degli ultimi, della pace, del rapporto con la natura ed il creato. Ci lascia un senso di vuoto, in un mondo dominato dal vuoto di senso. Sono certo mancherà a tutti, credenti e non credenti».

Mariastella Gelmini, senatrice

«La notizia della morte di Papa Francesco mi rattrista molto. Una scomparsa che lascia un grande vuoto, non solo nel mondo della Chiesa. Proprio ieri ci ha ricordato il valore della vita: "La Pasqua è la festa della vita. Dio ci ha creati per la vita e vuole che l’umanità risorga”. Ha voluto fino all’ultimo momento, nonostante la sofferenza, continuare il suo impegno a favore della Chiesa e degli “ultimi” e oggi appare quasi incredibile come, sfidando la malattia, solo ieri sia sfilato in Piazza San Pietro, tra i fedeli».

Una suora in preghiera - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Una suora in preghiera - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it

«È stato il Papa che ha aperto la Porta Santa in centro Africa e in un carcere, che si è battuto fino all’ultimo per la Pace, contro quella “guerra mondiale a pezzi” che sacrifica inutilmente molte vite. No alla “cultura dello scarto”, sì a prendersi cura della persona, degli “invisibili”, dei più fragili. Del suo Pontificato resteranno molte cose, dall’impegno in difesa dell’ambiente e del pianeta al monito per i giovani ad essere segno di pace in un mondo di conflitti, ma per tutti – non solo per i cristiani – rimarrà la sua straordinaria semplicità. Ha sempre chiesto a tutti di pregare per lui e oggi, chi condivide il dono della Fede, lo farà ancora una volta, custodendo nel cuore le sue parole, i suoi insegnamenti e la sua infinita umanità».

Gianpietro Maffoni, senatore

«La notizia della morte di papa Francesco di questa mattina ci lascia attoniti. Perdiamo una guida fondamentale nell’anno del Giubileo e in un momento storico così complesso in tutto il mondo. Andare avanti senza di lui non sarà facile, ma faremo tesoro dei suoi insegnamenti di pace e di tolleranza. Un immenso grazie a papa Francesco per ciò che ha fatto per noi».

Stefano Borghesi, senatore

«Con profondo dolore apprendo della scomparsa di Sua Santità Papa Francesco, oggi perdiamo un grande uomo di fede e di pace, una guida spirituale instancabile e voce dei più deboli».

Adriano Paroli, senatore

«È impressionante vedere come in tutto il mondo, tra i leader politici e i normali cittadini, il profondo cordoglio per la scomparsa di Papa Francesco susciti domande e lasci un vuoto altrettanto profondo. Segno dell’enormità della presenza della Chiesa nel mondo e di quanto Papa Francesco sia stato punto di riferimento per tutti».

Simona Bordonali, deputata

«Esprimo profondo cordoglio per la scomparsa di papa Francesco, guida spirituale che ha saputo parlare al cuore dell’umanità. In un tempo segnato da conflitti, ha alzato la voce per chiedere pace, soprattutto di fronte alla guerra tra Russia e Ucraina e alle tante crisi che colpiscono il nostro continente. Il suo impegno per il dialogo, la fraternità e la giustizia resterà un’eredità preziosa. Che il suo messaggio trovi finalmente ascolto».

Cristina Almici, deputata

«La scomparsa di papa Francesco mi riempie di dolore. Con lui perdiamo non solo il Pontefice, ma un uomo capace di farsi voce autentica di speranza, compassione e verità in un tempo complesso e spesso smarrito. Papa Francesco ha saputo parlare a tutti, credenti e non, con uno stile diretto, semplice, profondamente umano. Ha reso la Chiesa più vicina alla vita quotidiana delle persone, ponendo al centro i poveri, gli ultimi, i dimenticati. Il suo esempio di umiltà, il suo coraggio nell’affrontare anche le sfide più difficili, resteranno scolpiti nella memoria collettiva».

Ricorderò per sempre la sua capacità di unire dolcezza e fermezza, di offrire conforto ma anche verità, di indicare la via del bene con coerenza e determinazione. In questo giorno di lutto mi unisco al dolore di milioni di persone nel mondo e affido la sua anima alla misericordia di Dio. Il suo insegnamento continuerà a illuminarci, come luce gentile che resta anche quando cala il buio».

In preghiera in piazza San Pietro - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
In preghiera in piazza San Pietro - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it

Maurizio Casasco, deputato

«Ha sempre spinto la politica affinché fosse al servizio della gente in particolare degli ultimi.
Ha lottato quotidianamente per affermare la pace in ogni parte del mondo e il suo insegnamento deve essere tenuto presente, a maggior ragione, in questo momento di tensione e di drammi umani in tante parti del mondo. Fino all’ultimo con grande resilienza ha voluto condividere il messaggio cristiano con la gente lasciando un grande esempio».

Giangiacomo Calovini, deputato

Sono profondamente scosso per la morte del Santo Padre che fino a ieri è voluto rimanere tra i fedeli per le festività di pasquali. Passerà alla storia non solo per la vicinanza alla gente ma anche per i suoi importanti messaggi di pace, tramite i quali, fino all’ultimo, ha voluto porre attenzione sulla politica internazionale e su ciò che avviene in ogni angolo del mondo. Ha lanciato proprio ieri un nuovo appello per il cessate il fuoco a Gaza, per la pace in Ucraina e invitato tutti a sostenere la popolazione del Myanmar colpita dal recente sisma. Un uomo di pace e di concretezza.

Paolo Formentini, deputato

«In un mondo funestato dai conflitti una testimonianza quotidiana, incessante per la pace, questo il suo lascito più forte. Una preghiera».

Fabrizio Benzoni, deputato

«Papa Francesco è stato un grande pensatore del nostro tempo, una guida per i suoi fedeli e una voce autorevole per il mondo intero. Un saluto al Papa del Popolo, riposi in pace».

Gian Antonio Girelli, deputato

«Papa Francesco ha rappresentato un momento di cambiamento nella Chiesa. L’ha saputa guidare in modo autorevole, ma ancor di più ha saputo parlare alla contemporaneità. Su ambiente e rapporto tra uomo e ambiente ha avuto parole forti ed indicative, “Laudato si’”, lettera enciclica di una straordinaria serietà scientifica e di una incredibile profondità etica, rappresenta il più importante richiamo sul tema lanciato in questi anni, sul rapporto fra gli uomini con la “Fratelli tutti” ha detto parole chiare sul concetto di fraternità, che suona come dura condanna ad ogni forma di ingiustizia, da quelle che generano guerre a quelle che provocano fratture e inaccettabili diseguaglianze nella società».

«I suoi richiami in difesa dello “scarto”, la sua volontà di una Chiesa aperta al confronto interreligioso, ma anche al confronto con la modernità, suonano come un monito per la politica tutta, riguarda le differenze sociali, riguarda le politiche dell’accoglienza, riguarda i diritti civili, riguarda la necessità di sentirsi davvero “tutti sulla stessa barca”. Non potrò mai dimenticare, durante il Covid, l’immagine di Papa Francesco pregare in una piazza San Pietro vuota, così come il saluto che ieri, in modo del tutto inatteso, in una piazza San Pietro piena di pellegrini ha voluto lasciare il suo ultimo saluto. Oggi il mondo, in un momento di grande difficoltà, ha perso una delle sue voci più autorevoli, un riferimento che non deve essere dimenticato, ma che deve continuare ad essere un riferimento non solo per chi ha fede».

Roberto Rossini, presidente Consiglio comunale di Brescia

«Papa Francesco se ne va da questa terra. Non se va realmente, solo col corpo. Lo spirito rimane con noi per continuare la missione che da duemila anni i Papi portano avanti, tra chiari e scuri: cercare vie di comunicazione tra la città celeste e la città terrena».

«Peraltro la città terrena, quella che ben conosciamo, cambia continuamente: e Papa Francesco è giusto arrivato in uno di questi cambiamenti. Una delle sue frasi più richiamate è infatti quando ricorda che non stiamo vivendo un'epoca di passaggio, ma un passaggio d'epoca. E di fronte a questi passaggi, la Chiesa aveva grosso modo due strade da percorrere: cercare di resuscitare gli antichi fasti terreni oppure gettare il cuore oltre l'ostacolo affrontando il mondo: la nostalgia o il desiderio di futuro. Papa Francesco ha scelto la seconda strada, pur senza perdere l'ancoraggio alla tradizione, alla devozione popolare: ha operato dentro lo spirito del tempo provocando i tempi dello Spirito».

«Papa Francesco si chiama così perché ha capito che il nostro tempo poteva essere affrontato grazie al magistero del santo patrono d'Italia: l'attenzione alla povertà, al creato, alla fraternità, all'accoglienza, alla pace e all'armonia; il dialogo coi potenti e la condanna delle prepotenze; l'esempio prima dell'insegnamento, la realtà prima della teoria, la comunità prima dell'individuo, l'amore prima della ragione, il mondo prima dell'Occidente: il poliedro che valorizza le differenze tra i popoli. Il popolo, il pueblo, è il soggetto-chiave dell'insegnamento di Papa Francesco: la Chiesa che deve avere lo stesso odore del popolo come il pastore con le pecore; i movimenti popolari come via all'evangelizzazione e a una politica che parte dal basso, attenta ai bisogni di tutti, accogliente, universale: appunto, cattolica».

«Ero in piazza, la sera in cui Jorge Bergoglio divenne Papa e più volte l'ho incontrato: una parte del mio modo di pensare deve molto al suo insegnamento. E questo vale per tante altre persone, anche quelle atee. Anche ora, mentre scrivo, ricevo messaggi di non credenti che hanno creduto in lui, così come mi è capitato molte volte di ascoltare laici e “senza Dio” citare Papa Francesco».

«È stato un Papa che ha fatto discutere, anche all'interno della stessa Chiesa. È stato un Papa che ha compiuto gesti che parlavano da soli. È stato un Papa che ci ha lasciato un'eredità spirituale, teologica e perfino politica sulla quale dovremo ragionare a lungo. È stato un Papa che ha cercato l'autenticità attraverso la relazione perché – come scrive in Dilexit Nos – solo la relazione costruita col cuore supera la frammentazione dell'individualismo: “L’anti-cuore è una società sempre più dominata dal narcisismo e dall’autoreferenzialità. Alla fine si arriva alla perdita del desiderio, perché l’altro scompare dall’orizzonte e ci si chiude nel proprio io, senza capacità di relazioni sane. Di conseguenza, diventiamo incapaci di accogliere Dio. Come direbbe Heidegger, per ricevere il divino dobbiamo costruire una casa degli ospiti”».

«Che la terra ti sia lieve, fratello Jorge. Proprio nell'Anno Giubilare e proprio nel periodo Pasquale il buon Dio ti ha chiamato. Ora tocca a noi non disperdere la tua esperienza».

In cammino verso San Pietro - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
In cammino verso San Pietro - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it

Miriam Cominelli, consigliera regionale

«Come momento particolarmente significativo del suo pontificato voglio ricordare l’enciclica Laudato si’ del 2015, attraverso la quale quest’uomo straordinario è riuscito a far arrivare a tutti, anche a chi non si era mai interessato all’argomento, il concetto di sostenibilità: non solo ambientale, ma anche sociale ed economica. Un messaggio potente contro la cultura dello scarto, che non riguarda solo le cose, ma anche le persone. Quell’enciclica, dieci anni fa, rappresentò un passaggio fondamentale e una svolta profonda nell’opinione pubblica, capace di cambiare il modo in cui si guarda al rapporto tra uomo, ambiente e società».

Diego Invernici, consigliere regionale

«Papa Francesco ci ha insegnato che la vera grandezza non si impone, ma si dona. Con umiltà, semplicità e una straordinaria forza interiore, ha portato la Chiesa tra la gente, mettendo sempre gli ultimi al centro. Lo ricordiamo come un padre spirituale che ha indicato il Vangelo prima con la vita, poi con le parole. La sua grandezza stava nel farsi prossimo, nel mettere al centro l’amore autentico, fatto di gesti concreti, rispetto e compassione. Ricordo Papa Francesco con profonda gratitudine: è stato per me, come per molti, una guida luminosa in tempi complessi. La sua autorità nasceva dall’esempio, il suo messaggio dal cuore. Ci ha ricordato, ogni giorno, che ciò che conta davvero è l’umanità».

Cesare Cancarini, abate di Montichiari in Duomo

«La Chiesa vive un’esperienza di orfanità. Ci sentiamo orfani perché il papa è innanzitutto il papà dei credenti e ci genera alla fede. Ha annunciato il Vangelo con la sua esistenza, il lavoro, la sua capacità di amare. Ci siamo sentiti amati e non poche volte spronati a essere ciò che dovremmo essere. Lo ricordiamo con riconoscenza: ha offerto tutto sé stesso per il Vangelo».

I bresciani dal Papa nel 2013

Il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia a Brescia

«Con profondo cordoglio e rispetto, il gruppo consiliare comunale di Fratelli d'Italia Brescia si stringe alla Comunità bresciana per la scomparsa di papa Francesco. Un leader spirituale che ha lasciato un'impronta indelebile nella storia della Chiesa cattolica e nel cuore delle persone di tutto il mondo».

«Il nostro pensiero va ai cittadini bresciani e a tutti i credenti che hanno trovato ispirazione nella sua parola e nel suo esempio. Rinnoviamo la nostra vicinanza alla Chiesa cattolica e ai suoi fedeli in questo momento di dolore. Papa Francesco riposi in pace».

Flavio Bonardi, segretario cittadino di Forza Italia

«A nome del Coordinamento cittadino di Forza Italia esprimo le più sentite condoglianze alla Chiesa Universale e a tutti i cattolici del mondo, per la scomparsa del Santo Padre Francesco. Il suo instancabile impegno volto a promuovere un mondo più giusto e più equo lascerà un'eredità importante a tutti noi. È stato un grande difensore dei poveri e di coloro che non avevano voce e ha testimoniato in questi anni come la semplicità e la gentilezza debbano essere lo strumento per vivere Cristo nel quotidiano.

La sua saggezza ha toccato i cuori oltre la fede, affascinando anche persone non credenti. Ci mancheranno il suo coraggio ed il suo sguardo sempre rivolto al prossimo, ed in modo particolare agli ultimi. A Dio Francesco!».

Paolo Fontana, capogruppo provinciale e comunale di Forza Italia

«La morte di Papa Francesco suscita commozione e dolore. Il suo insegnamento e messaggio è stato di ispirazione, per credenti e non, come richiamo alla solidarietà tra gli uomini, e al sostegno ai più deboli. Sapeva dare speranza e alleviare le sofferenze con la preghiera. Il suo impegno costante alla cooperazione tra i popoli e alla pace siano ancora da guida in questi anni di guerre e contrasti».

L’Università Cattolica

«Nel giorno del transito al cielo di Sua Santità papa Francesco, la famiglia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs si raccoglie nella preghiera per esprimere profonda riconoscenza e immensa gratitudine. L’umana tristezza di questo momento rende ancora più luminoso l’esempio di Francesco, il Papa venuto «quasi dalla fine del mondo» a rinfrancare la Chiesa e a donare speranza al mondo intero.

«Nei confronti dell’Università Cattolica e del Policlinico Gemelli, il Santo Padre ha sempre espresso un’attenzione particolare, che è tornata a manifestarsi con affetto caloroso e vera gioia, pur nella fragilità e nella malattia, nel recentissimo incontro dello scorso 16 aprile in cui ha voluto salutare il personale del Policlinico che lo aveva assistito per 38 giorni».

«Sono innumerevoli le occasioni in cui Papa Francesco ha ribadito la sua vicinanza e – osiamo dire – la sua amicizia verso il progetto dell’Ateneo e dell’Ospedale voluti da padre Agostino Gemelli come segno concreto e generativo della presenza dei cattolici italiani all’interno della società. Papa Francesco ha voluto essere sino alla fine con il suo popolo. Questo è un segno di grande amore, di sapersi donare all’altro, a ognuno con un gesto speciale. Ne è una chiara manifestazione anche la sua ultima lettera enciclica Dilexit nos, “Ci ha amati”, dedicata al Sacro Cuore. Non possiamo non ricordare che la nostra stessa Università è intitolata al Sacro Cuore».

Cisl Brescia

«La scomparsa di Papa Francesco ci addolora immensamente. È stato un grande Pontefice, portatore e promotore di Pace, giustizia e uguaglianza. Ha segnato un’epoca con la sua umanità, una visione aperta e moderna. Aveva una straordinaria capacità di comunicare in maniera semplice il messaggio Evangelico. Nel 2017 ricevette la Cisl impegnato nel suo congresso in una udienza speciale. È stato capace di portare avanti una straordinaria ed universale missione pastorale di misericordia in difesa della dignità della persona e del lavoro, per i diritti di cittadinanza, di eguaglianza e di inclusione».

«Papa Francesco è stato punto di riferimento costante ed un ancoraggio per la CISL, una organizzazione storicamente ispirata alla dottrina sociale della Chiesa Cattolica e per quanti come noi si battono per la giustizia e l’equità sociale, per il contrasto alla disoccupazione e alla precarietà, la tutela della famiglia e della maternità, per il futuro dei giovani , per i bisogni dei pensionati e dei non autosufficienti, per il diritto di accoglienza e l’integrazione dei profughi. È una grave perdita per tutti, non solo per i cattolici, ma anche per le istituzione e il mondo del lavoro. Una giornata di profonda tristezza e lutto per tutta l’umanità».

La FeralpiSalò

«Feralpisalò e il suo presidente Giuseppe Pasini esprimono il più profondo cordoglio per la scomparsa di Sua Santità Papa Francesco. In questo momento di grande dolore, ci uniamo spiritualmente alla Chiesa Cattolica e a tutti i fedeli nel rendere omaggio a un uomo che ha saputo incarnare, con straordinaria autenticità, il senso più profondo del servizio e dell’amore per il prossimo».

«Papa Francesco ha sempre riconosciuto il valore educativo, sociale e spirituale dello sport, promuovendolo come strumento di inclusione, dialogo e crescita umana. In particolare, nell’aprile 2018 accolse con entusiasmo in Vaticano i ragazzi del Dipartimento Calcio Paralimpico e Sperimentale, dimostrando profondo affetto e sincera attenzione non solo verso gli atleti, ma anche nei confronti delle loro famiglie».

I ragazzi della FeralpiSalò in Vaticano
I ragazzi della FeralpiSalò in Vaticano

«Con parole semplici e cariche di significato, trasmise loro stimolo, dignità e speranza, ricordando che “senza di me, che gioco è?”, sottolineando così il valore unico di ogni persona attraverso il progetto dei Leoni del Garda. Il suo messaggio di speranza, rispetto e fratellanza continuerà a ispirare anche il mondo dello sport, che in lui ha sempre trovato una guida autentica e appassionata».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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