Morta bruciata, la Cassazione conferma l’ergastolo per il marito di Mina Safine

La Redazione Web
La sentenza a carico di Abderrahim Senbel diventa definitiva dopo la decisione della Suprema Corte
Abderrahim Senbel al banco degli imputati in tribunale a Brescia - © www.giornaledibrescia.it
Abderrahim Senbel al banco degli imputati in tribunale a Brescia - © www.giornaledibrescia.it
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Per i giudici che hanno valutato gli elementi di prova a suo carico non ci sono dubbi: sua moglie non si è suicidata, è morta perché lui le ha dato fuoco.

Contro l’ergastolo che gli era stato inflitto dalla Corte d’assise di primo grado il 21 giugno di due anni fa, e che è stato confermato dalla Corte d’assise d’appello il 5 maggio del 2023, Abderrahim Senbel aveva solo una chance: il ricorso per Cassazione. 

Ma anche la Suprema Corte gli ha dato torto rigettando il ricorso dei suoi legali e l’uomo è stato condannato in via definitiva per l’omicidio di Mina Safine, la 45enne morta nel settembre del 2020 all’ospedale di Genova in seguito alle ustioni estese su tutto il corpo. A stabilirlo sono stati gli ermellini riunitisi a Roma.

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