Monitoraggio del torrente Gobbia a Lumezzane: «L’acqua è meno inquinata»

Angelo Seneci
Il sistema è partito nel 2020 e sono stati presentati i risultati: la presenza di nichel si è ridotta del 90%
Il torrente Gobbia a Lumezzane
Il torrente Gobbia a Lumezzane
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Buone notizie per Lumezzane sul fronte ambientale, e non è certo poca cosa, soprattutto di questi tempi. Le buone notizie riguardano il torrente Gobbia: negli ultimi 15 anni la presenza di nichel e di cromo (e quindi di inquinanti) è andata sempre riducendosi.

I risultati del monitoraggio sono stati presentati nel corso di un convegno aperto alla cittadinanza. I dati lasciano ulteriormente ben sperare: le rilevazioni di fine 2023 testimoniano come il processo intrapreso (a vari livelli) possa portare all’eliminazione dell’inquinamento dall’acqua.

La strada è quindi quella giusta, ora l’obiettivo è quello di arrivare al 2027 con la possibilità di qualificare l’acqua del Gobbia come «buona». Il risultato è stato possibile grazie all’azione di tante realtà: Comune di Lumezzane (attraverso l’ufficio ambiente) e Polizia locale hanno dato supporto alle forze dell’ordine ed enti deputati alla tutela ambientale come Carabinieri forestali e Arpa. «Il lavoro è iniziato nel 2020 – ha spiegato l’assessore all’Ambiente Andrea Capuzzi –, anche in base alla particolare attenzione data alle segnalazioni pervenute dai cittadini riguardo situazioni anomale del torrente Gobbia. Abbiamo agito con sopralluoghi tempestivi e poi si è proseguito con la riattivazione di un sistema di monitoraggio della conducibilità messo in campo da Arpa Lombardia ed acquisito dal Comune di Lumezzane».

I risultati e i costi

Grazie alle 5 sonde operative distribuite lungo il torrente, dal 2020 sono stati 48 gli interventi effettuati a seguito di allarmi e 320 le ore impiegate dal personale del Comune di Lumezzane: si è ottenuto una riduzione del 90% della presenza di nichel dalla fine 2022, dato mantenutasi costante per tutto il 2023. «I risultati ottenuti – ha continuato Capuzzi – si riscontrano anche nella drastica riduzione delle segnalazioni da parte dei cittadini, visto che queste vengono anticipate dal sistema di sorveglianza. I costi sostenuti dall’Amministrazione comunale, oltre a quello del personale dipendente, equivalgono a 47mila euro». Una cifra necessaria per la redazione del progetto, acquisto del materiale, la messa in servizio e la manutenzione dell’impianto di monitoraggio, il costo delle analisi delle acque e infine il supporto tecnico. Nella cifra è compreso un contributo di 8.000 euro erogato da Comunità Montana di Valle Trompia.

Il monitoraggio continua

L’attività di monitoraggio è finanziata anche per tutto il 2024 e «per il futuro si ritiene opportuno mantenere quanto già avviato potenziando il servizio con strumentazione e opere che rendano più efficaci ed agevoli i controlli» ha detto l’assessore.

L’incontro è stato molto partecipato e seguito con grande attenzione, segno di una sensibilità ambientale in continua evoluzione e che porta risultati per la comunità.  

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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