Moni Ovadia a Brescia: «Netanyahu è un criminale fascista»
«Netanyahu è un criminale fascista che sta perpetrando un genocidio graduale del popolo palestinese».
A dirlo non è stato un cantante sul palco dell’Ariston (l’eco delle parole del rapper Ghali ha fatto a lungo rumore), ma lo scrittore, attore e regista Moni Ovadia, «ebreo antifascista», domenica mattina a Brescia, in largo Formentone, alla commemorazione dell’81esimo anniversario dell’eccidio fascista del 13 novembre 1943.
La commemorazione
In quelle ore terribili tre oppositori al regime che vivevano al Carmine vennero trucidati in piazza Rovetta. Erano Arnaldo Dall’Angelo, Guglielmo Perinelli e Rolando Pezzagno; e con loro si ricordavano anche Luigi Gatta ucciso a Sarezzo, Domenico Pertica e Roberto Carrara deportati a Mauthausen.
La presenza di Ovadia – in città per una tappa della sua tournée teatrale – non era del resto casuale. Da sempre, infatti, l’Anpi, che promuove l’appuntamento, non vuole solo commemorare, ma intende attualizzare le riflessioni portandole sull’oggi, e quest’anno l’attenzione si è posata su quanto sta accadendo a Gaza.
Introdotti da Valter Longhi e dopo l’intervento storico di Marco Ugolini che ha ricordato quel che accadde 81 anni fa, ha preso la parola Lucio Pedroni, presidente provinciale dell’Anpi, associazione che ha il compito di «far continuare la memoria di generazione in generazione», ma che ha ribadito come serva «lavorare e riflettere sull’oggi».
Antifascismo e Palestina
L’assessore Fenaroli ha ricordato come il Carmine fosse la base dell’antifascismo bresciano, e con lo sguardo sull’attualità ha dichiarato che «per la Palestina serve un’autorità internazionale che governi il processo di pacificazione, rispettando i principi di libertà religiosa e politica di tutti».
È quindi intervenuto Moni Ovadia che con fervore ha denunciato come «dal nostro Paese il fascismo non se ne sia mai andato, come testimoniano le stragi di Stato, tra le quali anche piazza Loggia».
Per Ovadia «il fascismo è stato un regime criminale quanto quello nazista, ma meno efficiente», mentre si deve smantellare «il concetto di italiani brava gente».
Ovadia su Israele
Parole dure le ha avute anche nei confronti del regime sionista che ha definito «colonialista, segregazionista e fascista, che ha lo stesso assunto del nazismo di disumanizzare il nemico, in questo caso i palestinesi, come i nazisti fecero con gli ebrei».
Il regista ritiene che in Italia anche le opposizioni abbiano pesanti responsabilità, «mentre dovrebbero ritrovare lo spirito di lotta, attraverso la disobbedienza civile»; sprona il Paese ad insegnare l’antifascismo nelle scuole, invita i governi a «giurare sulla Costituzione antifascista» e propone di invitare alle manifestazioni del 25 aprile anche rappresentanti palestinesi.
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