Minacce di morte al vicesindaco di Rodengo Saiano, «Amministratori bersagli»

Gabriele Minelli
Un cinquantenne ha atteso Francesco Andreoli fuori da casa sua e lo ha aggredito verbalmente perché insoddisfatto dell’operato del Comune. L’appello sui social: «Ricordatevi che siamo esseri umani»
Francesco Andreoli - © www.giornaledibrescia.it
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Un’aggressione verbale violenta, condita da insulti e minacce di morte. È ciò che è accaduto ieri a Saiano al vicesindaco Francesco Andreoli, di rientro a casa dopo alcuni impegni istituzionali.

Il fatto 

Fuori dalla propria abitazione, ad attenderlo, un 50enne del paese già conosciuto per altri episodi simili come quello registrato nei confronti del padre di Francesco, Giuseppe Andreoli, preso di mira all’epoca del suo mandato come sindaco.

Movente del gesto la gestione da parte del Comune delle asfaltature dei marciapiedi e del verde pubblico, interventi rispetto ai quali il cittadino ha avuto ben più di qualcosa da ridire. Una reazione sproporzionata, tanto che Andreoli ha denunciato l’accaduto alla Polizia Locale.

L’appello

Ai social invece ha affidato un appello accorato. «Spesso alcuni cittadini si dimenticano che gli amministratori sono esseri umani e non bersagli da usare per scaricare la propria rabbia e frustrazione, indifferentemente dall’operato e dal colore politico - ha commentato il vicesindaco di Rodengo Saiano -. Il fatto di ieri è solo uno dei tanti che sindaci, vicesindaci e assessori subiscono continuamente in tutta Italia, a partire dall’odio seriale sui social, la strafottenza e arroganza via mail e, infine, le aggressioni di persona».

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