Mettere le ali contro lo sfruttamento: rinnovata la convenzione con le cooperative
Può tornare a «volare» il progetto di contrasto allo sfruttamento sessuale e lavorativo «Mettiamo le ali - Dall’emersione all’integrazione», la cui convenzione è stata rinnovata per la sesta volta dal Comune di Brescia e dalla cooperativa Lule, capofila del progetto attuato a Brescia dalle cooperative Lotta contro l’emarginazione e Kemay e dall’associazione Casa Betel 2000.
Il progetto può ora aderire al bando 6/2023 del Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri emanato per la Zona Lombardia 2, di durata annuale, dal 1 marzo 2024 al 31 luglio 2025. Obiettivo è contrastare la tratta di esseri umani nelle economie illegali e favorire l’inserimento sociale delle vittime con varie azioni, dalla protezione con consulenze legali e assistenza medica fino all’accoglienza residenziale con percorsi per l’inserimento lavorativo e l’autonomia abitativa.
Novità
«La maggior parte delle ore impiegate va nell’attenzione allo sfruttamento sessuale - spiega la responsabile dell’Unità di staff Programmazione e progettazione sociale del Comune -. Non è facile trovare la location giusta dove collocare le persone che chiedono protezione, ma vi è stata la possibilità di trovare sempre una risposta giusta anche attraverso l’adesione di realtà locali esperte di accoglienza». Novità rispetto allo scorso bando è la protezione delle minorenni vittime di sfruttamento sessuale, cofinanziata dall’Amministrazione.
Attività non facile l’avvicinamento delle vittime, come racconta Gessica Gosetti della cooperativa di Sesto San Giovanni Lotta contro l’emarginazione: «È molto difficile fare emergere nella persona stessa la condizione di vittima», spiega. Molto complesso anche il lavoro sulla prostituzione indoor, al chiuso: «I risultati - spiega - sono minimi, ma credo che non sia uno spreco di tempo, perché abbiamo un mappa delle zone calde della città». Della prima assistenza si occupano invece l’Associazione Casa Betel 2000 per l’accoglienza femminile e la cooperativa Kemay per quella maschile, in strutture a indirizzo segreto dove gli ospiti, seguiti da un’equipe educativa, cominciano un percorso di riacquisizione dell’autonomia.
I numeri
Durante il bando precedente, tra il 1 ottobre 2022 e il 29 febbraio 2024 sono state 163 le persone avvicinate dalle cooperative Lotta, Di Bessimo e Calabrone. Gli avvicinamenti su strada, a Sant’Eufemia, Mandolossa e via Milano per Brescia, e nei comuni di Castegnato, Ospitaletto, Gussago, Bornato, Rezzato, Mazzano, Ciliverghe, Molinetto e Ponte San Marco, hanno intercettato 113 persone vittime di sfruttamento sessuale di nove diverse nazionalità, quasi tutte conosciute dagli operatori, a conferma di un basso «turn over».
Per la prostituzione indoor, su 259 annunci mappati in quattro siti, i contatti sono stati 40 e 2 le persone incontrate. Ottantaquattro gli accompagnamenti ai servizi del territorio (legali, sanitari e lavorativi), mentre su 28 richieste di valutazione degli indicatori di tratta e grave sfruttamento per persone richiedenti protezione internazionale 21 persone, quattro uomini e 17 donne, sono state riconosciute come vittime: 11 di prostituzione, cinque di sfruttamento lavorativo (quattro in agricoltura e una nei servizi alla persona) e altrettante di tratta. Delle 21 persone incontrate in colloqui di segretariato sociale dalle tre cooperative, infine, 13 hanno aderito al programma di assistenza e protezione.
«È un progetto che rende possibile lo studio dell’estensione del fenomeno - commenta l’assessora alle politiche educative Anna Frattini -. Abbiamo a che fare con poche vite di cui però cerchiamo di prenderci in carico: è un’attenzione al micro che non si trova in molti servizi».
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