Il reporter Sestini è uscito dal coma: «Ero nel lago per fotografare»

Massimo Sestini aveva avuto un malore nel lago ghiacciato di Lavarone: «Il rischio è insito nella nostra professione», ha dichiarato una volta fuori pericolo
Il fotografo Massimo Sestini con un sommozzatore della Guardia Costiera, foto Instagram
Il fotografo Massimo Sestini con un sommozzatore della Guardia Costiera, foto Instagram
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Ottime notizie per il fotoreporter Massimo Sestini: «Sono morto e risorto. Posso rivolgermi di nuovo a voi e tutti grazie alla prontezza e alla capacità professionale di un istruttore sub che mi è venuto a ripescare, nel lago ghiacciato di Lavarone, non avendomi visto riemergere. Ero lì, come sempre, per il mio lavoro: ossia informare attraverso le foto. Un lavoro che ho sempre svolto ovunque, spesso nelle condizioni più difficili: anche nell'aria e, appunto, nell'acqua. Il pericolo è insito nella nostra professione. È andata bene. La prossima settimana spero di tornare a casa».

Il ringraziamento

Sestini ha inviato il messaggio all'Associazione Stampa Toscana. Il reporter – in questo periodo protagonista al museo di Santa Giulia con la mostra «Zenit della fotografia» – era stato vittima di un incidente durante un immersione effettuata nel lago di Lavarone sabato 25 gennaio e lo avevano ricoverato nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Trento.

«Con queste poche righe scritte a fatica, di getto, voglio solo ringraziare tutti per la straordinaria dimostrazione d'affetto che si è riversata su di me. In attesa di rivedervi lasciate che, idealmente, vi abbracci. Sapere che ci siete è stata una formidabile spinta verso la ripresa», ha concluso.

Cos’è successo

In un’intervista raccolta da Walter Veltroni per il Corriere della Sera, Sestini ha aggiunto che si era immerso con il reparto sommozzatori di San Benedetto della Guardia Costiera in addestramento sotto il ghiaccio del lago. Appena sotto l’acqua, racconta che gli si è bloccata la glottide, continuando a ingerire acqua proprio a causa di questo fatto. E l’acqua ghiacciata, a sua volta, ha provocato una pesante polmonite. Accanto a lui, durante i giorni di coma, la figlia trentenne e la compagna Camilla Baresani, scrittrice bresciana e presidente del Centro teatrale bresciano.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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