Marcia della Pace di Caionvico, mille persone dicono «no» alla guerra
Sono quasi un migliaio le persone che mercoledì primo gennaio 2025 – in occasione della Giornata mondiale della Pace istituita da San Paolo VI nel 1967 – si sono riunite intorno all’albero di kaki di Nagasaki per la Marcia per la Pace partita alle 14 dalla parrocchia di Padre Kolbe a Caionvico.
Ed è stato proprio Francesco Fioletti – presidente di Kaki tree projet Europe – che ha pronunciato un breve discorso iniziale: «L’albero di kaki – le sue parole – ha nel suo dna la resistenza alla violenza. Le guerre e i conflitti si concludono solo con il dialogo». Dopodiché il lungo serpentone ha iniziato il suo cammino.
Il gesto collettivo
L’evento, alla sua 19esima edizione e organizzato dal tavolo della pace Brescia Est composto da diverse associazioni locali e parrocchie, è sostenuto da molte amministrazioni, da Brescia a Rezzato, Botticino, Mazzano, Castenedolo, Borgosatollo, Collebeato, Bovezzo. Ha coinvolto cittadini di tutte le età e provenienze. Presenti anche intere famiglie, in un gesto collettivo di solidarietà e speranza.
La marcia ha come tema centrale l’appello di papa Francesco presente nel discorso «Rimetti a noi i nostri debiti», che parla di promozione della pace globale, ma anche della remissione dei debiti alle nazioni più povere del mondo, della lotta a ogni disparità, al rigetto di ogni tipo di dialogo, ai cospicui finanziamenti dell’industria militare.
«Tutti elementi che rappresentano una concreta minaccia per l’esistenza dell’intera umanità», come sottolineato da papa Francesco.
Bandiere arcobaleno
La raccomandazione di Lino Molinari, uno degli ideatori della Marcia per la Pace, è stata seguita alla lettera: aveva chiesto solo bandiere con i colori dell’arcobaleno, che da sempre sono il simbolo della pace.
Molti i momenti di riflessione, dopo il primo da parte di Francesco Fioletti, che nel 2024 ha ricevuto il premio per la pace. Al santuario della Madonna di Valverde di Rezzato si sono alternati i rappresentanti delle amministrazioni per finire nel giardino del monastero francescano accolti dalle suore missionarie francescane di Maria Immacolata.
Qui è stato Davide Mantovani con il suo potente discorso a chiudere una marcia che ha saputo sollecitare la coscienza di molti, con un richiamo urgente a tutti per agire contro l’indifferenza, in un mondo segnato da divisioni e conflitti. L’unità dimostrata è stata una potente testimonianza del fatto che insieme si può fare la differenza, o come letto su uno dei cartelli: «La pace inizia da noi».
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