Manifesti razzisti a Brescia, il caso diventa politico

Barbara Fenotti
Dopo i commenti sui social di Fabio Rolfi che ha definito le affissioni abusive comparse nei giorni scorsi in città una trovata «simpatica ed efficace», arriva la reazione dei capigruppo di maggioranza
Il post comparso su Instagram
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Reazioni e controreazioni. Di certo il caso dei manifesti razzisti affissi nei giorni scorsi in città sta agitando i rappresentanti politici locali. Ma andiamo con ordine. Questa mattina si è registrata la reazione del centrodestra cittadino alle affissioni razziste rinvenute lo scorso 5 novembre in viale della Bornata, che sfruttano il logo del Comune di Brescia e il font recentemente divulgato in occasione della presentazione del brand della città.

Gli slogan e la reazione di Rolfi 

«Con le lame in via Milano», «Al maranza non si comanda», «Tra i giargia e’l sporc», «L’ultimo arrivato viene prima di te» alcune delle frasi comparse sui manifesti affissi nella notte tra il 4 e il 5 novembre scorsi.

«Qualche “buontempone” si è divertito a “correggere” i manifesti della (costosa) campagna di comunicazione di Laura Castelletti, sindaco di Brescia – ha scritto Rolfi in un post sulla sua pagina Instagram –. In Loggia i radical chic l’hanno presa molto male. Quindi obiettivo centrato! Io invece la trovo simpatica ed efficace. Del resto la satira andrebbe accettata sempre, non solo quando colpisce gli avversari».

I capogruppo di maggioranza replicano a Rolfi

Non si è fatta attendere nel tardo pomeriggio la reazione dei capogruppo di maggioranza: «Un insulto inaccettabile non solo per la comunità bresciana, ma soprattutto per le comunità che abitano la zona di via Milano (prese di mira dagli insulti) e le comunità con background migratorio». Nella nota diffusa poco fa si legge inoltre la ferma condanna alle parole del leghista: «Il commento di Rolfi mette in luce la sua approvazione per questi atteggiamenti razzisti e xenofobi, un comportamento inaccettabile per chiunque ma che risulta ancora più grave per chi si è candidato a primo cittadino. Ci uniamo nel condannare fortemente le uscite del consigliere e chiediamo ai componenti della sua lista e di tutto il centrodestra di prendere le distanze dalle affermazioni del consigliere Rolfi. Brescia è una città plurale e condanna tutte le forme di odio, compreso quello razziale».

Come si era espressa la Loggia

Il commento del leader del centrodestra cittadino arrivava all’indomani del primo commento della maggioranza, che in un comunicato ha tenuto a specificare come «i manifesti sono stati affissi abusivamente su aree pubbliche, interrompendo il flusso di informazione programmata e causando un danno economico all’ente, che ha dovuto procedere alla loro rimozione e al ripristino della cartellonistica precedente».

Inoltre le affissioni abusive «veicolano messaggi di contenuto razzista e utilizzano toni volgari – aggiungono dalla Loggia – e riportano impropriamente il logo del Comune, il cui utilizzo deve essere concesso e autorizzato. Il Comune si riserva di attuare tutte le verifiche del caso e intraprendere le strade necessarie per tutelare la sua immagine, perseguendo legalmente gli autori di tali azioni».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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