Manifesti fascisti in comune a Prevalle, il caso arriva in Parlamento

Enrico Giustacchini
È stata presentata un’interrogazione di Europa Verde sui manifesti presenti nella sede comunale
Il municipio di Prevalle - Foto Gabriele Strada Neg © www.giornaledibrescia.it
Il municipio di Prevalle - Foto Gabriele Strada Neg © www.giornaledibrescia.it
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Non si placa la polemica sulla vicenda dei manifesti e dei proclami nazifascisti esposti alle pareti di un atrio all’interno del palazzo comunale.

Dopo la protesta dell’Anpi, da registrare adesso l’interrogazione a risposta scritta presentata al ministro dell’Interno da Devis Dori, parlamentare e co-portavoce lombardo di Europa Verde.

«Come si apprende da fonti di stampa, nel municipio di Prevalle, in una stanza di rappresentanza e di passaggio fra due uffici, da tempo sono appesi alcuni manifesti d’epoca fascista, con proclami e decreti firmati da Mussolini – riferisce il deputato –. L’esposizione non ha alcuna valenza storiografica e può invece assumere un significato pericolosamente nostalgico di quel periodo storico; anche l’Anpi ha preso posizione contro di essa, chiedendo al sindaco di dare spiegazioni».

Da qui l’interrogazione all’indirizzo del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi per sapere se «è al corrente dei fatti esposti in premessa e se intenda interloquire con urgenza con il sindaco al fine di giungere all’immediata rimozione dei manifesti fascisti. Ho chiesto l’intervento del ministro perché quei manifesti sono un insulto ai cittadini e alla nostra democrazia. L’esposizione di quel materiale in municipio potrebbe avere anche rilevanza ai fini della legge Scelba sull’apologia del fascismo. Se non verranno subito rimossi saremmo certi che si voglia lanciare un inquietante messaggio».

A sostegno dell’interrogazione del parlamentare si pronunciano anche i co-portavoce provinciali di Europa Verde, Salvatore Fierro ed Elisa Minelli: «Ribadiamo a gran voce l’orgoglio di dichiararci antifascisti – affermano –. Il fascismo è una minaccia alla democrazia, alle libertà, alla nostra Repubblica. Il fascismo è dittatura, un capitolo oscuro della nostra storia, una pagina nera da conoscere e ricordare affinché non si ripeta mai più anche sotto nuove vesti. È intollerabile che un’amministrazione comunale abbia permesso ancora l’esposizione di tali cimeli. L’Italia è una Repubblica antifascista secondo la legge, e l’antifascismo non è un’opinione». 

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