Manifestazione del Presidio 9 agosto: no ai progetti dei depuratori nel bacino del Chiese
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Il Presidio 9 agosto e la Federazione delle associazioni che amano il fiume Chiese e il suo lago d'Idro hanno indetto una manifestazione per protestare contro il progetto dei depuratori nel bacino del Chiese e la gestione delle acque del lago d'Idro.
Le intenzioni e le richieste
«Vogliamo far sentire la voce dei territori che sono sempre inascoltati e da troppo tempo attendono risposte», hanno detto in coro Raffaella Giubellini e Sergio Aurora del Presidio. Il ritrovo è fissato sabato 13 alle 15 in largo Formentone, da dove partirà il corteo che arriverà per una prima sosta in piazza del Mercato e terminerà in piazza Paolo VI al gazebo del Presidio (tra poco toccherà i 1000 giorni di permanenza in città).
«La manifestazione servirà a scuotere la politica provinciale e quella regionale - precisa Alessandro Scattolo del Tavolo ambiente Garda -. Le istituzioni devono tenere conto del dissenso reale di persone che abitano spazi dal Trentino al Mantovano».
Diverse sono le richieste delle varie organizzazioni: dalla sospensione di qualsiasi procedura per realizzare i due nuovi depuratori gardesani a Gavardo e a Montichiari, all'avvio di un tavolo di confronto pubblico sul tema, passando per la garanzia della massima tutela delle riserve idriche del tratto trentino del corpo idrico del Chiese e l’assicurazione che il lago d’Idro venga gestito anche in futuro nel rispetto della sua naturalità.
«Sarà un momento molto importante - sottolinea Gianluca Bordiga della Federazione del Chiese -. Il trasferimento della depurazione del Garda nel Chiese è assurdo e per questo è importante opporsi alla costruzione delle nuove opere sul lago d'Idro, funzionali a "lavare" il letto del fiume e a dimostrare che non ci sono problemi di salute pubblica».
L'appoggio alla protesta è arrivato anche dal Tavolo del Mincio, dal Coordinamento interregionale per la tutela del Garda e da Piera Casalini delle Mamme del Chiese: «Manifestare significa porre l'accento sul futuro dei nostri territori - puntualizza -: servono attenzione, rispetto e lungimiranza».
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