Mamma uccisa a calci e pugni: «Ho visto il figlio che la aggrediva»
«Ho sentito delle urla, sono uscita sul balcone e ho visto Ruben che prendeva a calci la mamma, che le saltava a piedi uniti sulla testa, tenendosi alla ringhiera. Gli ho urlato di smettere, ma non c’è stato nulla da fare. Sembrava che non mi sentisse. Sono rientrata e ho chiamato i carabinieri». È una vicina di casa a spiegare alla Corte d’assise presieduta da Roberto Spanò le fasi cruciali dell’omicidio di Nerina Fontana, a riportare le lancette alle 18,30 del 15 settembre del 2023 e a condurre i giudici in via 24 maggio a Sirmione, nella palazzina dove si è consumato il delitto.
Al drammatico racconto ha assistito anche Ruben Andreoli, il figlio della donna in carcere da allora e a processo con l’accusa di omicidio aggravato. Andreoli, presente in aula e seduto al fianco del suo difensore, l’avvocato Marco Capra, ha ascoltato la ricostruzione capo chino, senza incrociare lo sguardo della testimone.
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