25 Aprile, a Maclodio cantano «Bella Ciao» mentre parla il sindaco
Una manifestazione che non ha di certo unito. La celebrazione per il 25 Aprile a Maclodio è stata momento di forte tensione tra chi, come il sindaco Simone Zanetti, la reputa una festa divisiva e chi, invece, ha deciso di intonare a gran voce Bella ciao cercando di sovrastare il discorso istituzionale.
Le parole del sindaco
«L'ideale che commemoriamo oggi è più forte rispetto a qualsiasi canzone – sottolinea Zanetti –. Bisogna rimarcare il significato di questa data che ha connotazione storica ben precisa e ricorda un periodo di guerra civile. Noi onoriamo tutti i caduti da diversi fronti commemorando chiunque abbia agito secondo ciò in cui credeva e con finalità virtuosa: per questo non intendo metaforicamente sputare nemmeno sul sangue dei vinti».
La risposta
A lui controbatte, a fine celebrazione, l'avvocato Pietro Garbarino che da un podio improvvisato raduna i presenti rimasti: «Abbiamo assistito oggi ad una sequela di bestemmie e imprecisioni storiche – commenta –. Il sindaco ha impedito alle associazioni partigiane di essere presenti come avviene invece nel resto d'Italia per legge. Questo è stato uno spettacolo non di democrazia ma di esclusione antidemocratica e vilipendio delle istituzioni e della Costituzione». A ciò aggiunge: «È bene ricordare che la democrazia in cui viviamo oggi infatti è stata conquistata con il sangue non dei caduti delle due Guerre ma dei partigiani che hanno quindi piena legittimazione di essere celebrati».
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