Regione, Fontana: «Sul nucleare la Lombardia c’è»

Nell’intervista il presidente ha parlato anche di sanità, sottolineando che «Il problema non sta nelle risorse economiche»
Il presidente della Lombardia Attilio Fontana - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Il presidente della Lombardia Attilio Fontana - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Due anni fa, esattamente il 14 febbraio 2023, i giornali celebravano il bis di Attilio Fontana alla guida della Lombardia da presidente. Avvocato e leghista della prima ora (per gli amici, fin dai tempi del liceo, «Attila») il governatore dai modi garbati stravinceva sugli avversari Pierfrancesco Majorino, Letizia Moratti e Mara Ghidorzi con il 54,6% dei voti.

Ora si avvicina il giro di boa di metà mandato di questa seconda legislatura che, tra le sue caratteristiche principali, ha il fatto di aver rimescolato gli equilibri politici e i rapporti di forza interni alla maggioranza, con la Lega che ha mantenuto la presidenza ma non lo scettro del primo partito, passato nelle mani di Fratelli d’Italia.

Presidente, quali sono i temi e le riforme sul tavolo di questa seconda parte di legislatura?

Stiamo cercando di completare un percorso che abbiamo iniziato sette anni fa: penso a tutti gli investimenti in infrastrutture, digitalizzazione, la realizzazione degli ospedali. E poi c’è il tema, importantissimo, della sostenibilità, noi crediamo in quella buona.

Cos’è la sostenibilità buona?

Quella compatibile con l’economia e con i cittadini: stiamo investendo molto per aiutare la transizione delle aziende verso un miglioramento e per portare avanti tutte quelle iniziative che vanno nella direzione di incidere positivamente sull’ambiente, ma che non incidono negativamente sulle attività economiche. Penso alle comunità energetiche ma anche al treno a idrogeno.

Bankitalia ha messo in discussione l’assunto della «Lombardia locomotiva del Paese»: cosa risponde?

Rispondo con una contro-domanda: mi dicano chi è la locomotiva dell’Italia. Io non vedo altre Regioni che ogni anno danno al governo di Roma 60 miliardi di residuo fiscale: quando mi hanno spiegato quali sono le Regioni che riescono a fare tanto quanto fa la Lombardia possiamo iniziare la discussione. Credo che si sia trattato di un’affermazione abbastanza infelice: poi se in qualche territorio c’è stata un’impennata dello sviluppo determinata dai fondi del Pnrr, beh... mi auguro che prosegua anche una volta terminati quei fondi.

Questo è l’anno clou dei cantieri Milano-Cortina. Come stanno procedendo?

Su quelli legati strettamente alle Olimpiadi, ovvero impianti sportivi e infrastrutture, siamo in linea con i tempi che ci eravamo prefissati: il Villaggio olimpico sarà concluso a giugno, la tangenziale di Tirano idem, i lavori di adeguamento ferroviario si stanno concludendo. Poi che ci siano altre opere pubbliche legate all’appuntamento ma non fondamentali arriveranno più avanti.

Il Villaggio olimpico si trasformerà in uno studentato da 1.700 posti. Il problema casa però va oltre gli alloggi universitari: come risponde a questo il Piano casa?

Il Piano casa lo stiamo portando avanti: stiamo investendo. Con i fondi del Pnrr ci stiamo concentrando sull’housing sociale, perché adesso come adesso la maggiore emergenza è proprio di quelle fasce di popolazione che fino a qualche anno fa erano in grado di affrontare il mercato privato e ora non lo sono più. Ecco perché abbiamo imboccato questa strada e stiamo lavorando a ulteriori progettazioni per ampliare gli interventi.

Brescia sta realizzando il tram e da tempo si parla di un prolungamento della metro verso la provincia. In vista del Programma regionale della mobilità e dei trasporti, la Lombardia sarà della partita?

La Regione cerca sempre di appoggiare ogni tipo di trasporto che vada nella direzione della sostenibilità. È chiaro che però sono scelte che devono partire ed essere prese a livello territoriale, quindi come prima cosa vogliamo che il territorio si metta d’accordo e assuma delle decisioni. Si valuti però anche la sostenibilità economica di queste scelte: noi siamo disponibili ad ascoltare tutti.

Palazzo Lombardia, sede della Giunta regionale
Palazzo Lombardia, sede della Giunta regionale

Ad ascoltare o anche a contribuire economicamente?

Questo lo vediamo dopo aver valutato cosa si intende per sostenibilità, perché dipende da che tipo di contributi stiamo parlando: nella realizzazione, nella gestione o entrambe? Sono cose che si devono valutare, a partire proprio dal principio di sostenibilità di un’opera.

Lei si era espresso a favore del nucleare. Vorrebbe delle centrali in Lombardia?

Io sono assolutamente convinto della necessità che la produzione dell’energia derivi da un mix di interventi e di fonti. Quindi sicuramente non si può prescindere dal nucleare. La Lombardia vuole necessariamente essere della partita.

Ma in quali siti collocherebbe le centrali?

È chiaro che bisognerà vedere il tipo di nucleare che verrà proposto e cosa offrono le nuove tecnologie, perché se si inizia a parlare di micro-centrali nucleari che si riferiscono a impianti produttivi e quindi in automatico a determinate zone è chiaro anche che non si arriverà a una discussione sull’individuazione dei siti, ma si dovranno realizzare laddove la necessità e le caratteristiche ci sono. Dico che bisogna arrivare a quel mix, come è una risposta che devono dare la scienza e la tecnologia.

Si parla da tempo della necessità di investire maggiormente sulla sanità, che soffre anche di carenza di personale: c’è un problema di fondi?

Guardi, chi parla di questione economica evidentemente non conosce i problemi della sanità: è chiaro che più risorse ci sono e meglio è, ma non sta nelle risorse economiche il problema o la risoluzione. Chi dice queste cose fa demagogia e soprattutto non conosce minimamente la sanità. Dal punto di vista economico sarebbe sufficiente che venissero eliminati i vincoli che sono imposti da Roma sui trasferimenti: basterebbe che mi lasciassero libero di utilizzare le risorse che arrivano come meglio credo, senza che da Roma arrivi l’imposizione su dove spendere i soldi. Se lasciassero autonomia il problema economico sarebbe risolto.

A proposito di Autonomia, come sta procedendo l’attuazione della riforma?

Si sta andando avanti: dopo la sentenza della Corte costituzionale che ha sbloccato le materie che non hanno bisogno dei Livelli essenziali di prestazione (che poi saranno quelle che daranno i risultati più importanti), stiamo continuando il dialogo con il governo per arrivare all’accordo che dovrà poi essere approvato dal parlamento.

Di quali tempi parliamo?

Credo che se le cose andranno avanti in questa direzione, entro la fine di quest’anno o al massimo i primi mesi dell’anno venturo potremmo avere l’approvazione almeno relativamente alle materie no Lep.

Lei nel primo mandato ha fatto il rimpasto di Giunta. Si replica o oggi lo esclude?

Qui a me nessuno ha mai parlato di rimpasto di Giunta o di modificare la situazione attuale. Quando dovessero farmi una richiesta di questo genere, la valuteremo. Ma per il momento nessuno mi ha accennato nulla.

Il Governo non vuole svincolare il terzo mandato per i governatori. Secondo lei è un errore?

Sono assolutamente convinto che l’idea del terzo mandato sia giusta, mi sono già espresso chiaramente su questo: credo che non si debbano porre dei limiti solo ad alcune categorie di politici. Credo che in questo momento si debba attendere la sentenza che dovrà essere pronunciata dopo l’impugnazione del Governo sul provvedimento della Campania. Poi si potrà riprendere la discussione: può essere che la sentenza autorizzi direttamente rendendo superflua ogni discussione.

Lei si ricandiderebbe?

Io ci penserei sicuramente. 

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