CronacaBassa

L’olio Campagnolio di Ghedi, tra un «giallo» e una comunità generosa

Gianantonio Frosio
Dalle olive raccolte tra l’orto della chiesetta della Campagnola e i giardini del borgo sono stati ricavati 20 litri
Sono un centinaio le piante dell'«orto degli ulivi» - © www.giornaledibrescia.it
Sono un centinaio le piante dell'«orto degli ulivi» - © www.giornaledibrescia.it
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Andrea Solazzi, Fortunato Grippa e Natalino Costanzi s’erano messi d’impegno per trasformare in olio i frutti degli ulivi che qualche anno fa, proprio Natalino, aveva messo a dimora nel giardino della chiesetta della Campagnola a Ghedi. Giardino che, ora che quel centinaio di piante è cresciuto, ha l’aspetto di un accogliente e sereno «orto degli ulivi». Avevamo anche scritto della necessità, o forse solo del desiderio, di trovare un nome da dare all’olio.

Missione compiuta

Nei giorni scorsi s’è provveduto alla raccolta delle olive, circa mezzo quintale ora al frantoio; nel frattempo Daniela, moglie di Fortunato, ha coniato il nome perfetto, capace di unire la tracciabilità del prodotto alla sostanza: «Campagnolio». Messo in piccole bottiglie, in cambio di una piccola offerta che andrà alla chiesa, il «Campagnolio» finirà sulle tavole di molti.

Il «giallo»

Tutto è bene quel che finisce bene? Certo, ma c’è un piccolo giallo: avendo una resa del 10%, da mezzo quintale di olive dovevano uscire circa 5 litri di olio. Invece ne sono usciti quasi 20. Qualcuno ha gridato al miracolo. Noi glielo lasciamo credere, anche perché il contesto è propizio: le olive della chiesa e i fedeli che le raccolgono, peraltro in un brolo che ricorda l’evangelico orto degli ulivi, inducono a pensieri mistici.

Circa 500 i chili di olive raccolti - © www.giornaledibrescia.it
Circa 500 i chili di olive raccolti - © www.giornaledibrescia.it

La spiegazione

La verità è un’altra: siccome per accedere al frantoio era consigliabile avere un quantitativo maggiore di olive, negli orti e nei giardini della Campagnola è iniziata la ricerca di altra materia prima. Molti fedeli (e non) sono stati ben felici di aggiungere le loro olive a quelle raccolte nel brolo della chiesa. Il risultato della molitura è un olio «composito», fatto con le olive del brolo e di altri orti della Campagnola, il Campagnolio.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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