Loggia Ungheria, il maxi procedimento passa da Milano a Brescia

La decima sezione penale di Milano ha accolto l’istanza della difesa di Piero Amara, imputato nel processo nel quale figurano una quarantina di parti civili
L'ex avvocato esterno dell'Eni Piero Amara, imputato nel maxi-procedimento - Foto Ansa/Mourad Balti Touati © www.giornaledibrescia.it
L'ex avvocato esterno dell'Eni Piero Amara, imputato nel maxi-procedimento - Foto Ansa/Mourad Balti Touati © www.giornaledibrescia.it
AA

Passa da Milano a Brescia il maxi procedimento sugli ormai famosi verbali sulla fantomatica «loggia Ungheria» che vede imputato l'ex avvocato esterno dell'Eni Piero Amara e nel quale figurano una quarantina di parti civili, tra cui l'ex ministra Paola Severino e gli ex vicepresidenti del Csm Giovanni Legnini e Michele Vietti, sulle 65 persone offese, tra esponenti delle istituzioni, della magistratura, delle forze dell'ordine e dell'imprenditoria, che erano state tirate in ballo dal legale siciliano.

La decisione

Lo ha deciso oggi la decima sezione penale di Milano (giudice Antonella Bertoja) con una sentenza di «incompetenza funzionale» a giudicare, accogliendo l'istanza della difesa di Amara, dopo che a Brescia un gip aveva disposto l'imputazione coatta per Amara in relazione alla presunta calunnia ai danni del magistrato milanese Claudio Galoppi, ex componente del Csm.

Da qui l'invio degli atti a Brescia anche per il procedimento milanese connesso, che ripartirà dalla fase della richiesta di processo e dell'udienza preliminare e si riunirà a quello bresciano in cui Galoppi è parte civile.

A Milano

Il dibattimento milanese, dopo una fase di stallo durata mesi, era ripartito lo scorso luglio. A Milano resta un altro processo a carico di Amara e dell'ex manager licenziato da Eni Vincenzo Armanna su una presunta rivelazione di quei verbali. Oltre a quello, sempre a carico di Amara, Armanna e altri, sul cosiddetto «falso complotto Eni».

I pm Paolo Filippini e Roberta Amadeo, dopo la decisione del gip bresciano dei mesi scorsi, non hanno potuto far altro che accettare, in sostanza, la richiesta e la decisione sul trasferimento degli atti a Brescia. Agli atti del processo erano finite pure le sentenze sul caso della fuoriuscita dei verbali con le quali, da un lato, è stato assolto il pm Paolo Strorari e, dall'altro, è stato condannato l'ex consigliere Csm Piercamillo Davigo. E anche l'archiviazione del gip di Perugia delle indagini sulla cosiddetta loggia. La giudice milanese aveva già ammesso tutti i testi, compresi quelli della difesa Amara (84 in tutto) e tutte quelle oltre 60 persone tirate in ballo nei verbali. Ora si ripartirà dalla richiesta di processo e dall'udienza preliminare a Brescia.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.