L’occupazione delle Case del Sole di via Milano finirà entro luglio

Marco Papetti
Era cominciata il 4 febbraio 2023 con l’«assegnazione dal basso» di 14 appartamenti. Il Comune ora ha trovato una soluzione per le dieci famiglie rimaste
Case del Sole, finita l'occupazione
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Si concluderà entro luglio l’occupazione delle Case del Sole di via Milano, e, per ora, sembra si possa dire «tutto bene quel che finisce bene».

Era cominciata il 4 febbraio 2023, su iniziativa delle associazioni Diritti per tutti, del centro sociale Magazzino 47 e del Collettivo gardesano autonomo, con l’«assegnazione dal basso», come l’avevano battezzata, di 14 appartamenti ad altrettante famiglie in difficoltà a trovare un alloggio. Per le dieci oggi rimaste, il Comune ha trovato altre soluzioni, ritenute soddisfacenti dai promotori: «È una straordinaria vittoria politica – dice Umberto Gobbi di Diritti per tutti –, le famiglie avranno sistemazioni abitative dignitose: alcune in appartamenti dell’Agenzia per la casa con canoni sostenibili, per altri si aprirà la strada dell’assegnazione di una casa popolare. È una soluzione che è stata definita dall’assessore alle Politiche per la famiglia Marco Fenaroli con l’Agenzia per la casa».

Alcuni residenti delle Case del Sole in via Milano, a Brescia - Foto © www.giornaledibrescia.it
Alcuni residenti delle Case del Sole in via Milano, a Brescia - Foto © www.giornaledibrescia.it

Il trasloco, che sarà salutato con una festa il 28 giugno, conclude un’esperienza che ha coinvolto famiglie con situazioni di fragilità ma anche persone che, pur con un reddito stabile, non riuscivano a trovare casa: «L’occupazione ha riportato alla ribalta la crisi abitativa – continua Gobbi –. Abbiamo mostrato l’esistenza di famiglie che pur con un reddito medio-basso non riuscivano a trovare un alloggio a Brescia sul mercato privato».

Gli appartamenti liberati torneranno ora vuoti come erano, da otto anni, al momento dell’occupazione. Ad abitare le Case del Sole rimarranno gli inquilini regolari: «Stiamo già seguendo cinque famiglie che hanno ricevuto avviso di sfratto – conclude Gobbi –. Devono sostenere spese condominiali da resort di lusso, quando si è invece in una casa popolare non ancora completata. Non ci dimenticheremo che esistono più di 30 appartamenti vuoti: entro un anno vogliamo che non restino più così, altrimenti è possibile che ci siano nuove “assegnazioni dal basso”. Chiediamo che vengano acquisito dall’Aler per assegnarli».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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