Lite in strada a Gardone, rabbia e paura in Valtrompia

C’è rabbia, dispiacere, shock e paura in Valtrompia dopo l’aggressione avvenuta giovedì a Gardone ai danni di un 19enne. Una paura che si è riversata sui social, ma anche nella vita attiva del paese e di tutta la valle: il ragazzo aggredito è di Marcheno, dove ha frequentato le scuole, mentre il suo aggressore, Simone Lazzari, di 21 anni, è originario di Magno di Bovegno. I due, noti in valle, avevano avuto diversi screzi negli ultimi mesi, coinvolgendo anche i reciproci amici.
Stando a quanto è emerso dai racconti che circolano tra amici e conoscenti, i ragazzi avrebbero iniziato a litigare nel parcheggio sotto le Poste del paese, in pieno centro abitato: Lazzari era con la fidanzata, il 19enne con il suo gruppo di amici. Una volta uscita dalla biblioteca, la giovane coppia si sarebbe imbattuta ancora nel gruppo. La lite, infine, come è ormai noto, è degenerata nel sangue alla fermata del pullman dell’ex Serotti. Tutto alla luce del sole, in centro al paese – come immortalato da video e dalle testimonianze di chi si trovava in biblioteca, o stava prendendo il pullman – ed è questo che ha più sconvolto i cittadini della Valtrompia, che hanno affidato ai social commenti preoccupati e arrabbiati.
I sindaci
«Stavolta è toccato a Gardone, ma il problema trova le sue radici in un disagio giovanile diffuso – ha commentato il sindaco Giuliano Brunori –, come Amministrazioni dobbiamo essere in grado di farci carico di tutto questo, lavorando, insieme alle parrocchie e agli educatori, per trovare delle non facili soluzioni per intervenire precocemente in situazioni come queste. Si tratta di un mondo sempre più iper connesso, con valori e dinamiche diverse da quelle nelle quali siamo cresciuti, che dobbiamo comprendere per intervenire, trovando una risposta rapida e chiara a quel senso di abbandono che è radice di quanto accade».
«La comunità di Marcheno è attonita e sbigottita da questo evento che ha coinvolto ragazzi giovani - ha aggiunto il primo cittadino Diego Bertussi -, sfociando in una violenza senza alcuna giustificazione. La gente è giustamente preoccupata da questa escalation di violenza che si sta vivendo nella nostra valle. Chiediamo a tutte le forze dell’ordine uno sforzo ulteriore per far sì che questi fatti non si verifichino più».
Le testimonianze
«Noi ragazzi cerchiamo sempre di contrastare l’eccesso sensazionalistico sulla delinquenza giovanile, ma a volte bisogna arrendersi all’evidenza, quando queste cose ti toccano così da vicino». «Poteva essere coinvolto chiunque, magari qualcuno che si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato mentre stava semplicemente prendendo un libro in biblioteca o stava tornando a casa», sono state invece le parole di alcuni giovani della zona, compaesani o ex compagni di scuola dei due ragazzi.
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